“Diamo a Casati quel che è di Casati” – Una riflessione del Presidente dell’Ordine dei Medici di Latina

Data:
13 Ottobre 2017

Ci sono dei momenti nei quali si impone una riflessione che solo un lasso di tempo sufficiente consente di realizzare.

Una riflessione personale che mi sento di esternare e che tocca solo un aspetto dei rapporti e dei confronti, purtroppo occasionali ma non per colpa dell’Ordine, istituzione ausiliaria – sussidiaria dello Stato – al servizio delle Istituzioni sanitarie tra le quali si annovera l’Azienda Sanitaria Locale.

Eppure, un cordiale colloquio informale consumato più di un anno or sono a tavola di fonte ad una pizza, su invito del Dr. Casati,  sembrava rappresentare l’inizio ben augurante di una collaborazione e di un confronto proficuo tra le due Istituzioni. La promessa espressa dal Dr. Casati nel 2016, ospitato presso la sede dell’Ordine in occasione di un convegno, di un confronto da iniziare solo nell’anno successivo 2017 una volta definita la programmazione della ASL,  non si è realizzata. Ormai ce ne siamo fatti una ragione e speriamo di avere maggior fortuna con il successore.

Fatta questa doverosa premessa, anche perché gli iscritti sappiano, mi corre l’obbligo di riconoscere un importante merito al Dr. Casati.

IL PROBLEMA DEL “PRECARIATO”

Il Dr. Casati si è trovato subito, all’esordio del suo mandato, ad affrontare il problema dei dipendenti “precari” da stabilizzare.

Una situazione di cui probabilmente non era a conoscenza e che ha presentato a Latina delle caratteristiche abnormi e probabilmente uniche nel panorama laziale: un esercito di circa 600 precari che si era formato nel tempo con procedure  di ogni tipo  che (benevolmente?) possiamo definire così abnormi, strane ed originali che il Dr. Casati presumo abbia avuto tali e tante difficoltà a conoscere per ciascuna posizione, forse per il tempo trascorso e per una articolazione “inevitabilmente” burocratica degli uffici, a tal punto da essere costretto, in previsione delle emanazione dei concorsi ai fini della possibile stabilizzazione dei “precari”, a ricorrere a onerosi parere esterni per capirne qualcosa di più. Parere oneroso per circa € 40.000 di cui non è stato reso noto il contenuto.

Assunzioni avvenute prima del suo incarico, di cui, spero di essere smentito, sono stati responsabili per iniziative improprie o almeno per mancato controllo, i precedenti Dirigenti della ASL  quasi tutti per di più poi promossi ad incarichi prestigiosi presso ASL romane, e forse anche la regione per un mancato controllo.

Era quasi parso al Dr. Casati, sembrerebbe di primo acchitto, che le assunzioni dei medici avessero favorito soprattutto quelli “accompagnati dai genitori” ma poi spero che nel tempo si sia ricreduto conosciuta la professionalità e competenza dei “precari” che, ad ogni buon conto, risulterebbero emigrati per la maggior parte (75%) da altre regioni  mentre negli stessi anni il precariato locale è sempre più aumentato.

Ebbene, da quando si è insediato il Dr. Casati, questa “originale” prassi seguita per le assunzioni è cessata e le procedure hanno seguito in maniera puntuale la normativa prevista dalla legge ed è stata garantita la massima trasparenza di tutti gli atti assunti mediante la pubblicazione sull’Albo pretorio della ASL.

Di questo dò atto pubblicamente al Dr. Casati ringranziandolo anche per lo sforzo e lo stressante impegno che sicuramente avrà profuso per raggiungere tale risultato.

Il Presidente

Giovanni Maria Righetti

Ultimo aggiornamento

13 Ottobre 2017, 23:40

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