BUR Lazio n. 95 del 26/11/2019 – Adozione in via definitiva del piano di rientro “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021”

Data:
2 Dicembre 2019

26/11/2019 – BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO – N. 95

Regione Lazio
Decreti del Commissario ad Acta
Decreto del Commissario ad Acta 14 novembre 2019, n. U00469
Adozione in via definitiva del piano di rientro “Piano di riorganizzazione, riqualificazione e sviluppo del Servizio Sanitario Regionale 2019-2021″ ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 88 della L. 191/2009, secondo periodo”.

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Si riporta il capitolo 7 in cui sono introdotti i Punti di erogazione di assistenza primaria (7.1.3 Trasformazione dei Punti di Primo Intervento).  L’Ordine dei Medici di Latina lo ritiene un primo passo per introdurre il modello dei Punti di Primo Intervento come risposta alla emergenza sanitaria territoriale 

Il Presidente Giovanni Maria Righetti

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7. I Modelli di risposta reattiva alle acuzie e ai bisogni di nuova insorgenza
Il presente capitolo delinea gli interventi con cui la Regione intende potenziare le proprie capacità di presa in carico dei bisogni inattesi” del paziente acuto, facilitando l’accesso a percorsi integrati di diagnosi, cura ed, eventualmente, riabilitazione: tali interventi si declinano attraverso l’implementazione delle proprie reti assistenziali, sia tempo-dipendenti che non tempo-dipendenti, e potenziando i processi volti a coordinare la filiera assistenziale e a favorirne la gestione, anche attraverso l’innovazione tecnologica e la telemedicina.
7.1 Le Reti Tempo Dipendenti e Non Tempo Dipendenti
7.1.1 Sistema dell’emergenza territoriale
La rete dell’Emergenza-Urgenza è costituita dalle Centrali Operative del 118, dalla rete territoriale di soccorso e dalla rete ospedaliera.
La risposta all’emergenza si articola in una fase di allarme e risposta territoriale, gestita dall’ARES 118, e da una risposta ospedaliera. Il sistema dell’emergenza si integra con la continuità assistenziale, garantita dall’ARES 118 e dalle Aziende sanitarie.
7.1.2 Le Centrali Operative (CO) 118 e rete territoriale di soccorso
Nel corso del 2018 con l’accorpamento delle Centrali Operative di Latina e Frosinone si è completato il percorso riorganizzativo che, anche in coerenza con lo standard, previsto dal DM n. 70/2015, di una centrale operativa orientativamente non inferiore ad un bacino di utenza di 0,6 milioni di abitanti, ha ridisegnato completamente il loro assetto e la loro competenza territoriale, portando il numero di quelle attive sul territorio regionale a tre ovvero:
• CO Roma Città Metropolitana
• CO Lazio Nord
• CO Lazio Sud
In coerenza con il DM 70/2015, la rete territoriale di soccorso si articola come una rete ospedaliera dedicata alle patologie complesse con un Servizio Emergenza Territoriale tecnologicamente avanzato, con condivisione delle procedure con l’attività del Distretto e con la rete ospedaliera. Ciò si realizza anche attraverso la gestione tempestiva dei trasferimenti secondari urgenti in carico al 118 e la trasmissione di immagini e dati tra le varie articolazioni organizzative che ne fanno parte.
La Regione si pone l’obiettivo, per l’esecuzione dei soccorsi primari e dei trasporti secondari (ordinari ed urgenti) gestiti dall’ARES 118, di ridurre il ricorso all’esternalizzazione di tali attività attraverso il potenziamento di risorse umane e di mezzi e di procedere ad un aggiornamento dei requisiti autorizzativi in termini di dotazione di personale e di farmaci a bordo.
Linee di intervento
a. Gestione tempestiva dei trasferimenti prioritari e secondari
b. potenziamento della trasmissione di immagini e dati;
c. Aggiornamento dei requisiti di autorizzazione dei trasporti secondari
d. riduzione del ricorso alle esternalizzazioni
Soggetti coinvolti
 Regione Lazio
 ARES118
 NUE 112
 ASL, AO, AOU, IRCSS, Strutture Private Accreditate
 LazioCREA
Risultati attesi, indicatori e tempistiche
a. Monitoraggio semestrale costante tempi intervento da parte della Direzione Salute per il tramite del Coordinamento della Rete dell’Emergenza Urgenza ed adozione di eventuali azioni correttive a partire dal 30 giugno 2020;

b. potenziamento in h24 del sistema di trasmissione degli ECG (Telemed) entro giugno 2020 e utilizzo del sistema di teletrasmissione ECG (Telemed) anche per il dolore toracico non tipico entro il triennio di vigenza del Programma Operativo

c. adozione del provvedimento di aggiornamento dei requisiti di autorizzazione per i trasporti secondari entro il 31 marzo 2020
d. riduzione del ricorso alle esternalizzazioni in misura proporzionale alla riduzione del sovraffollamento in pronto soccorso nell’ambito del triennio di vigenza del Programma Operativo. A tal fine è stato predisposto un piano pluriennale che dovrebbe condurre alla completa internalizzazione dei mezzi di soccorso attualmente esternalizzati nell’arco di tre anni. Più in particolare la programmazione delle reinternalizzazioni dei mezzi di soccorso prevede:
o Anno 2020: internalizzazione di 38 mezzi
o Anno 2021: internalizzazione 39 mezzi
o Anno 2022: internalizzazione di 40 mezzi
L’ARES 118 provvederà all’acquisizione del personale e dei mezzi al fine di realizzare concretamente il progetto di cui trattasi. Gli strumenti di monitoraggio sono rappresentati dalla verifica della realizzazione delle fasi progettuali previste secondo le tempistiche prefissate.
In riferimento alla gestione dei trasporti secondari con centralizzazione della loro gestione in capo ad ARES, è stata condotta una pianificazione delle attività da espletare per il raggiungimento dell’obiettivo, prevedendo quanto segue:
o Fase 1: passaggio in capo ad ARES118 dell’effettuazione dei trasporti secondari urgenti su tutto il territorio regionale da realizzare entro il 2020;
o Fase 2: realizzazione dell’infrastruttura edilizia e tecnologica (vi è infatti la necessità di realizzare una vera e propria centrale operativa per la gestione di tali trasporti) da completare entro maggio 2021;
o Fase 3: passaggio della gestione di almeno il 50% dei trasporti secondari ad ARES 118 entro il 31 dicembre 2021;
o Fase 4: passaggio del 100% dei trasporti secondari entro il 30 giugno 2022;
Gli strumenti di monitoraggio sono rappresentati dalla puntuale verifica della realizzazione delle fasi progettuali previste secondo le tempistiche prefissate.
7.1.3 Trasformazione dei Punti di Primo Intervento
La Regione Lazio ha programmato la trasformazione dei PPI in Punti di erogazione di assistenza primaria; in proposito le Aziende Sanitarie interessate (Asl Roma 4, Asl Roma 5, Viterbo, Rieti e Latina) hanno già adottato gli atti di propria competenza che prevedono il servizio, diversamente qualificato, ma in continuità con le funzioni precedentemente svolte, a far data dal 1 gennaio 2020.
7.1.4 La Rete Ospedaliera
Il modello organizzativo delle alte specialità fa riferimento alla modalità di produzione e distribuzione dell’assistenza ospedaliera secondo il principio delle reti cliniche integrate (modello “hub & spoke”) che prevede la concentrazione della casistica più complessa, o che necessita di più complessi sistemi produttivi, in un numero limitato di centri (hub). L’attività degli hub è fortemente integrata, attraverso connessioni funzionali, con quella dei centri ospedalieri periferici (spoke).
Da tempo la Regione Lazio ha individuato nei modelli complementari delle reti integrate e delle aree di attività a valenza sovraziendale, i presupposti dell’organizzazione dei servizi e ha esplicitato le linee generali di sviluppo di modelli di rete sovraziendali per le attività tempo – dipendenti, tra cui l’emergenza, il trauma grave e neurotrauma, l’ictus, le cure perinatali e la cardiologia/cardiochirurgia. Sulla base delle indicazioni del DM 70/2015 sono stati istituiti i relativi coordinamenti regionali delle reti. L’attuale modello di gestione necessita di una più puntuale definizione dei livelli decisionali, dei compiti e delle funzioni dei coordinamenti regionali, di area e di struttura.
Le reti non tempo dipendenti, in particolar modo quelle oncologiche, pur in presenza di un disegno organico basato su decreti commissariali che contengono orientamenti chiari e obiettivi coerenti, risultano ancora  caratterizzate da eccessi di autogoverno dei gruppi professionali, debolezza nelle funzioni di coordinamento operativo e da scarso coinvolgimento degli utenti.
Si ritiene necessario, pertanto, separare la funzione di governo regionale da quella di coordinamento  tecnico/organizzativo/professionale, creando una struttura dedicata a tale scopo, che agisca sotto la diretta gestione e controllo della Direzione Salute. È noto in letteratura che maggiore è la centralizzazione della rete e dei processi decisionali di integrazione e degli strumenti adottati, maggiore è l’efficacia, riducendo le spinte  centrifughe dei nodi e degli utenti (Tozzi, 2016).
Occorre quindi rafforzare la funzione di coordinamento regionale che definisca un piano operativo e che sia in grado di esercitare una gestione integrata delle attività, producendo report periodici che consentano alla Direzione Salute di monitorare i processi e mantenendo presso la Direzione Salute pianificazione, attribuzione di obiettivi alle aziende, valutazione dei risultati raggiunti, elaborazione di norme attraverso leggi, delibere e regolamenti e l’allocazione generale delle risorse.
Sotto il coordinamento del Comitato Regionale Percorso Nascita entro il triennio di programmazione verranno realizzati specifici interventi volti a migliore la qualità e appropriatezza dell’assistenza in ambito ostetrico.
Per quanto riguarda la Rete perinatale saranno implementate specifiche azioni volte all’integrazione dei diversi setting assistenziali – ambulatori, consultori e pediatri di famiglia per la gestione del pre partum e post partum ospedaliero per la fase del parto – al fine di garantire una presa in carico continua, nelle diverse fasi della gravidanza e puerperio. Sarà costantemente monitorata la rete di offerta dei punti nascita sia in termini di dotazione di risorse umane e strumentali sia in termini di risultati di processo ed esito, con particolare riferimento al numero di parti ed alla percentuale di tagli cesarei primari.
Linee di intervento
a. Puntuale definizione della governance delle reti tempo dipendenti con definizione dei compiti e delle funzioni dei coordinamenti regionali, di area e di struttura, sviluppando indicatori di struttura, processo ed esito per il monitoraggio delle attività.
b. Definizione di un modello di governance delle reti non tempo dipendenti, con particolare riferimento alle reti oncologiche.
c. Emanazione di linee di indirizzo regionali riguardanti il percorso nascita.
d. Realizzazione di strategie volte a rilanciare l’attività ostetrica e neonatologica dei punti nascita con volumi insufficienti (< 500 nati/anno) quali ad esempio la realizzazione di processi assistenziali unificati ospedaleterritorio, la diffusione di strumenti di comunicazione come l’agenda della gravidanza, l’attivazione di percorsi di umanizzazione del parto e di rafforzamento dell’autonomia ostetrica nella gestione di gravidanze e parti fisiologici. Tale attività verrà realizzata in maniera continua durante il triennio;
e. Monitoraggio dell’implementazione delle indicazioni previste dall’accordo stato regioni del 16/12/2010 inerenti la sicurezza e appropriatezza del percorso nascita con cadenza annuale.
f. Realizzazione di una cartella informatizzata della gravidanza, accessibile da parte del personale ostetriconeonatale del punto nascita.
g. Definizione progetti di miglioramento sui PN <1000 parti attraverso la definizione di azioni con indicatori misurabili (rif: AGENAS standard per valutazione PN).
Soggetti coinvolti
 Regione Lazio
 ASL, AO, AOU, IRCSS, Strutture Private Accreditate
 LazioCREA
 MMG e PLS
 Società scientifiche
 Rappresentanti dei cittadini /pazienti
Risultati attesi e tempistiche
a. Istituzione di un gruppo di lavoro per la definizione dei compiti e funzioni dei coordinamenti delle reti tempodipendenti, con provvedimento regionale, entro dicembre 2019.
b. Realizzazione di un documento che definisca il modello di governance delle reti tempo dipendenti ed adozione del modello con provvedimento regionale entro marzo 2020.
c. Istituzione di un gruppo di lavoro per la definizione dei compiti e funzioni dei coordinamenti delle reti non tempo dipendenti, con provvedimento regionale, entro dicembre 2019.
d. Realizzazione di un documento che definisca il modello di governance delle reti non tempo dipendenti ed adozione del modello con provvedimento regionale entro marzo 2020.
e. Realizzazione linee di indirizzo regionali riguardanti il percorso nascita entro il primo trimestre 2020.
f. Realizzazione di una cartella informatizzata della gravidanza entro dicembre 2021;
g. Definizione di una strategia di miglioramento delle performance dei PN con meno di 1000 nati/anno entro marzo 2020.

Ultimo aggiornamento

4 Dicembre 2019, 08:50

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