Se sei vecchio rinuncia alla rianimazione: proposta dei medici inglesi (da DottNet-Panorama del 28 aprile 2015)

Data:
28 Aprile 2015

Sei avanti con gli anni? Rinuncia fin d’ora, anche se sei sano, al diritto alla rianimazione, laddove mai ti dovesse capitare un malore grave e potenzialmente invalidante. E’ il messaggio che, a dar credito alle denunce raccolte dal tabloid Daily Mail, il servizio sanitario britannico (Nhs) starebbe suggerendo da qualche tempo per bocca di medici e infermieri agli ultra 75enni del Regno.
L’accusa, che per la verità s’incrocia con le polemiche politiche che la campagna elettorale ha acceso in Gran Bretagna sul sistema sanitario pubblico, occupa tutta la prima pagina della popolare testata londinese. E prende di mira le nuove linee guida in materia: che nella realtà dei fatti sembrano imporre al personale ospedaliero di esercitare una forma di pressione su questo tema. In particolare sui più vecchi. I vertici dello stesso National Health Service (Nhs) si difendono affermando di voler solo promuovere “la qualità della vita” dei pazienti, facendo presente, a coloro che giudicassero in talune circostanze le pratiche rianimatorie alla stregua di forme di accanimento terapeutico, che vi si può rinunciare in anticipo con una dichiarazione firmata.

Ma a sollevare dubbi e polemiche – replica il tabloid – sono stati proprio alcuni dei medici e delle infermiere chiamate a diffondere questo messaggio. La possibilità di dire no alla rianimazione viene in effetti proposta a persone di età inferiore ai 75 anni solo se hanno avuto una diagnosi di cancro, un principio di demenza, patologie cardiache o polmonari significative. Mentre gli over 75, in base alle contestate linee guida, vanno interpellati a prescindere: anche se stanno benone o hanno soltanto qualche acciacco. Non solo: alcuni anziani hanno raccontato d’essere stati sollecitati sull’argomento e invitati a dare una risposta su due piedi: mentre prenotavano al telefono un esame di routine o ritiravano in ospedale il risultato di una banale analisi del sangue. “Chiedere a qualcuno che sta bene l’accordo a rinunciare a essere rianimati – ha commentato il professor Patrick Pullicino, un accademico già protagonista di una precedente polemica suscitata dal Mail contro l’Nhs – è clamorosamente sbagliato e fuori luogo”.

 Altri medici gli hanno fatto eco, sottolineando che in questo modo si dà agli anziani la sensazione di essere un peso per il sistema sanitario: un peso dal quale sembra quasi ci si voglia liberare anche a costo di accelerare la dipartita. Roger Gross, responsabile di un’organizzazione britannica per la difesa dei malati, appare a sua volta sconcertato: con questi metodi – ha detto – i pazienti “penseranno di non essere destinati alle cure migliori e che l’Nhs voglia risparmiare soldi” sulla loro pelle. Al di là della polemica specifica, il tema della sanità pubblica – storicamente cara alla tradizione britannica, ma da qualche tempo messa in discussione – rischia tuttavia di essere strumentalizzato a fini elettorali, a dieci giorni dall’incerto voto del 7 maggio. Tanto più che il Mail, schierato come altri tabloid a destra, non milita certo per la difesa di un servizio pubblico sventolato invece come una bandiera da rilanciare (contro la politica di tagli attribuita al governo uscente del conservatore David Cameron) dai laburisti di Ed Miliband e dai loro sostenitori. Ultimo in ordine di tempo, giusto oggi, il celebre fisico Stephen Hawking: malato cronico che alle cure dello Nhs – dice – deve il fatto d’essere ancora vivo.

 Fonte: daily mail

Ultimo aggiornamento

28 Aprile 2015, 18:16

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