Specializzandi, relatore ritira proposta assunzioni rapide. L’ira di Anaao (da Doctor33 del 21 maggio 2019)

Data:
22 Maggio 2019

Assunzioni dirette di specializzandi che hanno fatto il concorso e si sono collocati in posizione utile in graduatoria: una novità nel nostro servizio sanitario che assume come dirigenti solo specialisti già formati e in possesso di diploma.

Sarebbe stata possibile, con contratti a tempo determinato, fino al 31 dicembre 2021.

La prevedeva un emendamento del Movimento 5 stelle al Decreto legge Calabria in fase di conversione, il numero 11.01, a prima firma Celeste D’Arrando.

L’emendamento però non è passato. Non per bocciatura: è stato ritirato.

C’è però uno spiraglio perché possa essere ripresentato, ipotesi che per il sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed è necessario percorrere, per salvaguardare il Servizio sanitario nazionale.

Per il segretario nazionale Carlo Palermo, la proposta era ed è «un tentativo lungimirante ed apprezzabile di offrire alla carenza di Medici specialisti una soluzione alternativa alla miriade di escamotage messa in campo dalle singole Regioni.

Il suo ritiro, su richiesta della relatrice, è un fatto grave che, se confermato, smentisce le buone intenzioni».

Vediamo più da vicino di che si tratta.

La Finanziaria 2019 (legge 145/2018) al comma 547 dell’articolo 1 ammette i medici in formazione specialistica iscritti all’ultimo anno ai concorsi per l’accesso alla dirigenza del ruolo sanitario nella specifica disciplina bandita e li pone, se superano il concorso, in graduatoria separata.

La nuova norma prevedeva, una volta verificate le condizioni di carenza di una struttura, che le aziende del servizio sanitario potessero subito assumere a tempo determinato questi specializzandi pescandoli in graduatoria – nei limiti delle proprie disponibilità di bilancio, previa stipula di specifiche intese con le università interessate – «con funzioni adeguate al livello di competenze e autonomia raggiunte secondo la valutazione del direttore sanitario, sentiti il dirigente responsabile della pertinente struttura dell’azienda sanitaria e il medico preposto alla formazione o il tutore».

Il medico assunto sarebbe rimasto iscritto all’ultimo anno della scuola di specializzazione universitaria con il diritto a seguire il programma di formazione del corso ma non avrebbe potuto cumulare lo stipendio con la borsa dello specializzando. In pratica, si rendeva più rapido il passaggio da specializzando a specialista con l’assunzione.

Per Palermo, l’emendamento evitava provvedimenti capaci di incrementare la platea dei concorrenti a concorsi che, ironia della sorte, vanno deserti proprio in coincidenza con la modifica del tetto di spesa e la fine del blocco indiscriminato del turnover, ed offriva una possibilità a quel precariato che, sia pure senza specializzazione, ha tenuto in piedi in questi anni i servizi.

Ritirarlo, «è atto di disinteresse verso la sanità pubblica ed il diritto alla salute dei cittadini». Anaao «fa appello a tutti i gruppi parlamentari affinché il decreto “Calabria” non venga convertito senza offrire una soluzione alla crisi dell’occupazione medica in atto».

Nello stesso emendamento ritirato, per la cronaca, si consente alle aziende Ssn senza risorse adeguate – o senza graduatorie folte, od oggetto di rifiuto da parte di vincitori di concorso – di indire entro il 2021 concorsi per medici di pronto soccorso da assumere a tempo determinato anche non specialisti con almeno 4 anni di servizio non continuativi negli ultimi 10 all’atto della domanda, o con ore svolte di attività equivalenti ad almeno 4 anni di servizio.

Chi vince, non specialista, è ammesso alla scuola di EST o, se non disponibile, «a scuola equipollente o affine con contratto a tempo con durata pari a quella del corso di formazione rinnovabile una sola volta per ulteriori 12 mesi». Con inquadramento nella dirigenza medica.

«La carenza di Medici specialisti – osserva Palermo – è oggi tale da ridurre pesantemente quantità e qualità delle prestazioni, e rischia di portare alla chiusura di molti servizi, a cominciare dai Pronti soccorso, se è vero che Campania e Puglia avranno bisogno nei prossimi anni di 1.400 specialisti in medicina d’urgenza solo per supplire alle uscite pensionistiche previste».

Mauro Miserendino

Ultimo aggiornamento

22 Maggio 2019, 06:52

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