Cumulo gratuito, Inps verserà i primi assegni. Perplessità da casse privatizzate (da DoctorNews33 del 14 ottobre 2017)

Data:
14 Ottobre 2017

Plausi dal mondo del lavoro e dalle casse previdenziali, non disgiunti da riflessioni critiche, giungono al governo dopo l’uscita della circolare 140 del 12 ottobre con cui l’Inps offre le prime istruzioni per accedere al cumulo gratuito di spezzoni contributivi di cittadini iscritti a più casse nella loro vita lavorativa. La circolare risolve casi ricorrenti: quello del lavoratore iscritto a una cassa privata e poi all’Inps che matura i requisiti Inps per la vecchiaia, fa domanda all’Inps, ciascun ente paga la sua parte, ma la cassa privata prevedeva che andasse in pensione dopo e i conti saltano; oppure, il caso del lavoratore iscritto Inps e poi passato a una cassa privata, che matura i requisiti di anzianità Inps validi per legge, meno elevati di quelli previsti dalla cassa. In questi casi sarà l’Inps a pagare l’assegno fino alla data in cui scattano per il lavoratore i requisiti per ottenere la pensione della cassa privata. La facoltà di chiedere il cumulo gratuito, anche in luogo di ricongiunzione e totalizzazione, potrà essere esercitata a decorrere dall’1 gennaio di quest’anno.

L’Enpam esprime soddisfazione e ricorda come già dopo l’approvazione della norma nella Finanziaria 2017 avesse intercettato il problema e dal 1° agosto avesse iniziato ad inviare all’Inps tutte le pratiche sulle pensioni in cumulo per quanti avevano presentato domanda. Ma ricorda anche che, così stando la legge, l’Inps rischia di diventare erogatore di prestazioni proprie delle Casse e ciò si configura come attacco all’autonomia da correggere con nuova legge. La Confederazione Cosmed che raggruppa medici ospedalieri vede messo in atto un principio di civiltà: «Si attenuano per molti gli effetti della legge Fornero e si rende pienamente esigibile un diritto liberando dall’incertezza migliaia di aspiranti pensionati». Ad esempio, i medici specializzandi con contratto di formazione operante dal 2006, che comporta l’iscrizione alla gestione separata Inps, con il cumulo gratuito «si vedono riconoscere automaticamente gli anni della formazione come anzianità contributiva».

Per chi è stato medico convenzionato ed è ospedaliero e viceversa, «il coinvolgimento dei contributi alle casse previdenziali autonome allontana per i medici e i dirigenti sanitari la prospettiva di dover lavorare fino a 70 anni, con tutte le conseguenze sul lavoratore e sulla sicurezza dei servizi resi ai cittadini». La confederazione guidata dal segretario Giorgio Cavallero però segnala nel provvedimento «un passaggio di dubbia legittimità», quando nega che gli anni di contributi alle Casse Professionali ante-1996 siano utilizzabili per raggiungere i 18 anni di anzianità al 31.12.1995, condizione che sulla carta consentirebbe al lavoratore di ottenere il più vantaggioso calcolo retributivo fino al 2011. Un diniego «inaccettabile per le penalizzazioni economiche e le evidenti contraddizioni tra la legge e la sua applicazione».

Mauro Miserendino

Ultimo aggiornamento

14 Ottobre 2017, 10:35

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