Ambulatori aperti nei festivi ma fuori Ssn, il caso Genova divide (da doctornews33 del 17 giugno 2015)

Data:
17 Giugno 2015

Meno del prezzo del ticket per una risposta in tempi rapidi sulla propria salute e 50 euro per una visita in assistenza domiciliare: il biglietto da visita dei quattro Centri aperti a Genova nei festivi divide i medici di famiglia. Alcuni avrebbero preferito metterlo sotto il controllo dell’Asl, anche perché è gestito da una coop di medici di medicina generale, ma i fatti sono andati diversamente. E così dopo San Fruttuoso lo scorso dicembre (quartiere da 100 mila abitanti) in altrettanti studi di Mmg di gruppo il sabato e la domenica hanno aperto altri tre centri di salute per valutare le condizioni dei pazienti meno urgenti che altrimenti avrebbero per riferimento i pronto soccorso: ad Ovest a Sampierdarena, a Nord a Bolzaneto e a Levante in Corso Europa. Per ora solo il sabato ore 9-12 e 15-18, ma a San Fruttuoso anche la domenica, un bacino di minimo 400 mila genovesi può rivolgersi per urgenze burocratiche e visite a un servizio organizzato non dall’Asl né dal privato ma proprio dai medici del territorio. «I pazienti sono visitati in tutto da undici giovani appena usciti dal tirocinio di medicina generale o neolaureati, e pagano per prestazione 30 euro, che diventano 50 s’è a domicilio», ricorda Francesco Bogliolo presidente del consorzio Liguria Salute che a fine 2014 ha concluso l’accordo con Medicoop per l’erogazione del servizio a Genova. Bogliolo è di Alassio: medico di famiglia, 10 anni fa aprì la prima srl che negli ultimi anni s’è trasformata in un consorzio gestore di una rete di 7 centri nel Savonese che erogano dei servizi anche in parte a carico Asl, inclusa l’assistenza nei festivi. I costi sono ridotti, Bogliolo ha stimato in passato 300 euro al giorno a centro (per circa 10-15 pazienti assistiti al giorno) contro i 300 euro spesi in ps per paziente. A dicembre l’accordo con i 98 medici di Medicoop, guidata da Pierclaudio Brasesco. «Il servizio a Genova inizialmente doveva essere a cura dei medici di famiglia e sotto il controllo dell’Asl. ma dopo un anno e mezzo di tentennamenti dell’Azienda, anch’essa ora in predicato di nominare i vertici come la Regione, abbiamo “sprintato”, aprendo San Fruttuoso a nostre spese, con personale da noi gestito ma controllato da mmg “senior” titolari degli studi che ospitano le visite, e con il mini-ticket come compartecipazione del paziente alla gestione. L’apertura dei nuovi centri dice che incontriamo successo tra tutte le fasce di popolazione. Intendiamo portare avanti anche il monitoraggio di categorie di pazienti con modelli di chronic care model, a partire dal diabete 2, che permettono risparmi anche del 30%», dice Bogliolo. Di tenore diverso la posizione del segretario Fimmg genovese Angelo Canepa: «Ci lascia perplessi che il paziente paghi per avere poi una prescrizione di farmaci su ricetta bianca, dal momento che il servizio non è autorizzato dall’Asl, e le richieste di approfondimenti non possano essere su “ricetta rossa”, a quelle pensa il medico curante… Questo non ci pare nello spirito della semplificazione».

Mauro Miserendino

Ultimo aggiornamento

17 Giugno 2015, 08:34

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