TAGLI ALLA SANITA’ DI GAETA – Chiuso il reparto di odontostomatologia, l’inchiesta finisce archiviata (da corrieredilatina.it dell’11 giugno 2014)

Data:
18 Giugno 2014

Tutto archiviato. Si è chiusa senza colpevoli l’inchiesta della Procura di Latina sulla chiusura del reparto di odontostomatologia dell’ospedale “Di Liegro”, di Gaeta. A porre la parola fine sulla vicenda, facendo tirare un sospiro di sollievo agli ex vertici dell’Asl pontina, oggi è stato il gip Giuseppe Cario. Intanto, nonostante quell’operazione di sostituire un servizio ospedaliero con le cosiddette odontoambulanze sia stato bocciato dal Tar, l’Azienda sanitaria è rimasta ferma sulle sue posizioni. E chi ha dato battaglia si trova con un’indagine archiviata e una sentenza favorevole ignorata.
I FATTI. Due anni fa, a luglio, l’Asl ha eliminato il reparto di odontostomatologia del “Di Liegro”. La Regione Lazio ha siglato una convenzione con la Società Italiana Maxillo Odontostomatologica, la Simo, per fornire cure tramite odontoambulanze. Rivolgendosi alla struttura del golfo soprattutto famiglie con figli disabili, quelli che dal dentista vengono definiti “non collaboranti”, le decisioni della Pisana e dell’Azienda sanitaria sono state subito criticate. I familiari dei pazienti hanno evidenziato che le prestazioni su strutture mobili non potevano sostituire quelle ospedaliere e che tanti interventi non si sarebbero potuti più fare, con notevoli danni per i pontini.
IL RICORSO AL TAR. Alcuni utenti, tramite l’avvocato Marco Tomassi, si sono rivolti al Tar e i giudici amministrativi hanno accolto la loro tesi, bollando come illegittima la soppressione del reparto del “Di Liegro”. La struttura doveva riaprire i battenti, ma l’Asl non è mai tornata sui propri passi. Sentenza o no, l’odontostomatologia nel Golfo non si è più vista e si va avanti con la Simo.
L’INCHIESTA ABORTITA. I vertici dell’Asl, per quanto accaduto a Gaeta, erano anche stati denunciati dagli utenti e il sostituto procuratore Giuseppe Miliano aveva indagato il direttore sanitario e il direttore amministrativo dell’epoca, Ennio Bruno Cassetta e Ulderico Rossi, per omissione d’atti d’ufficio. Il magistrato ha però poi ritenuto che i due non avessero commesso alcun reato, né quello da lui ipotizzato inizialmente né interruzione di pubblico servizio e abuso d’ufficio, come sostenuto dagli autori della denuncia. Il sostituto Miliano ha così chiesto l’archiviazione dell’indagine e un utente, sempre tramite l’avvocato Tomassi, si è opposto. Niente da fare. Oggi il gip Cario, ritenendo che non vi sia stato dolo da parte degli ex vertici Asl, difesi dall’avvocato Dino Lucchetti, al termine dell’udienza in cui è stato discusso il caso, ha archiviato tutto.

Ultimo aggiornamento

18 Giugno 2014, 19:04

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