SPECIALIZZANDI IN CORSIA NEGLI ULTIMI DUE ANNI ? NULLA DI FATTO

Data:
25 Settembre 2011


Era in corso di approvazione un provvedimento che prevedeva che i medici specializzandi, a partire dal terzo anno di corso, venissero inseriti all’interno delle attività operative della ASL, costituenti la rete formativa, attraverso la stipula di uno specifico contratto a tempo determinato finalizzato al completamento del percorso di formazione, con oneri previdenziali e assistenziali a carico delle regioni e province autonome: per il primo biennio il trattamento economico sarebbe stato corrisposto dall’università, mentre gli ultimi due anni la retribuzione sarebbe stata pagata dalle strutture sanitarie in cui operano.
Si paventava il pericolo che gli specializzandi potessero, però, essere adoprati per colmare i vuoti degli organici: manovra quindi senza alcuna connessione con il sistema formativo, ma solo secondo una logica di risparmio.
Lo specializzando ha bisogno di una formazione di qualità, da attivare anche negli ospedali pubblici, ma questa formazione non è conciliabile con un inserimento nelle attività ordinarie e nei turni di guardia per coprire, a basso costo, i vuoti di organico conseguente anche al blocco del turn over.
La norma, dopo le proteste sia degli Atenei che delle Associazioni di categoria, è stata, almeno temporaneamente, bloccata: i medici specializzandi restano dunque all’università.
Si discute per immissioni volontarie e accordi Stato-Regioni.

Ultimo aggiornamento

25 Settembre 2011, 09:48

Commenti

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salvataggio di un cookie con i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento

Powered by Cooperativa EDP La Traccia