Sistema TS e 730 precompilato – Colleghi attenti: NO alle furbate! (da ON Line NEWS del 24 gennaio 2016)

Data:
25 Gennaio 2016

Una visita medica specialistica in un ambulatorio della capitale. Poi, insieme alla ricevuta di pagamento, un modulo «da firmare», senza troppe spiegazioni. Per la maggioranza dei pazienti, tra agitazione per il controllo appena fatto e la fretta di andar via, siglare il foglio è quasi automatico. Ma il modulo presentato altro non è che l’opposizione all’invio dei dati al sistema tessera sanitaria per il 730 precompilato, un diritto del cittadino che può far valere la sua decisione entro 30 giorni dal pagamento. In questo caso, però, appare una ‘furbata’ dell’ambulatorio per non adempiere all’obbligo di trasmissione dei dati da parte dei camici bianchi. L’utente, infatti, non viene informato adeguatamente, e la firma gli viene prospettata come un obbligo, in realtà inesistente. Un sotterfugio ‘scoperto’ da una giovane paziente, proprio mentre il nuovo sistema per la dichiarazione precompilata sta partendo non senza difficoltà, con l’esclusione dei farmaci con ricetta bianca per il 2015 (quelle con ricetta rossa sono automaticamente caricate dal sistema), e la mini proroga (dal 31 gennaio al 9 febbraio) concessa ai medici e agli odontoiatri che denunciavano l’impossibilità di attrezzarsi in tempo utile. Nel caso romano la ragazza, incuriosita dal logo dell’Agenzia delle Entrate sul foglio presentato dalla segretaria dell’ambulatorio, ha voluto vederci chiaro e non ha accettato le spiegazioni sommarie sull’obbligo della firma, rifiutando il modulo nonostante le insistenze. Le è bastata una verifica online, sul sito dell’Agenzia delle Entrate, per verificare la fondatezza dei suoi dubbi. Al di là delle furberie, invece, come viene chiarito anche sul sito dell’Agenzia, tutti i cittadini hanno un mese di tempo per fare opposizione all’utilizzo dei dati sulle spese sanitarie per la dichiarazione precompilata. Un diritto che vale anche per la dichiarazione del 2015: scaduto il termine dato ai medici per inviare i dati, dal 9 febbraio al 9 marzo, è possibile infatti opporsi all’inserimento di queste spese nel 730 con diverse modalità (mail, telefono, uffici territoriali dell’Agenzia). Nel caso dell’ambulatorio di Roma, spiega Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei medici di Napoli «c’è un evidente comportamento scorretto. In primo luogo perché i pazienti non vengono adeguatamente informati, in secondo luogo perché c’è una pressione indebita sul paziente. È una coercizione inaccettabile, fatta solo per evitare di inviare i dati». Per un medico «è un comportamento grave, e come presidente di Ordine, se mi fosse segnalato un caso simile, interverrei senza alcun dubbio. Si tratta di una modalità eticamente scorretta», ha concluso Scotti che ha segnalato anche un altra ‘furbata’ in tema di 730 precompilato. «Ci sono società mediche che affidano le credenziali per l’invio dei dati a dottori molto anziani che, in realtà, sono sostituiti da altri professionisti (fiscalisti, commercialisti). Ma le credenziali, ricordo, sono strettamente personali e vanno usate solo dal medico titolare, considerata la delicatezza della materia e i rischi in tema di privacy».

Ultimo aggiornamento

25 Gennaio 2016, 22:50

Commenti

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salvataggio di un cookie con i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento

Powered by Cooperativa EDP La Traccia