www.latinaquotidiano.it Continuano i guai e le controversie per il Santa Maria Goretti di Latina. Stavolta il nodo da affrontare riguarda il taglio del 35% del monte ore di straordinario per i dipendenti dell’ospedale pontino relativamente al periodo gennaio-aprile 2014 rispetto allo stesso quadrimestre 2013.

La decisione del Direttore Generale della ASL di Latina, Michele Caporossi, che riduce le ore di straordinario ad una quota pari al 65% dell’anno scorso, rischia però di portare il polo sanitario del capoluogo pontino alla paralisi, o quantomeno a gravi inefficienze. È nota da tempo, infatti, la situazione di deficit di personale di cui soffre il Goretti a causa del blocco del turnover. In tale stato di cose, lo straordinario è diventato uno strumento indispensabile al funzionamento dell’ospedale, poiché è proprio con le ore di lavoro aggiuntive che il personale tenta di coprire i vuoti esistenti e garantire, per quanto possibile, il funzionamento del Santa Maria Goretti.

Non a caso, infatti, le posizioni della ASL sembrano già essere state riviste, almeno in parte e momentaneamente. Il Direttore Sanitario, Alfredo Cordoni, avrebbe già dato le proprie rassicurazioni a dipendenti e dirigenza dell’ospedale in merito alla copertura, se non altro fino ad aprile, delle ore di straordinario. E anche lo stesso Caporossi pare aver “moderato” l’iniziale, apparente, intransigenza in seguito alle proteste dei lavoratori.

La questione, però, pare solo rimandata, come tutte le altre che ancora tormentano il polo sanitario pontino. Almeno fino a quando la Regione Lazio, l’unica autorizzata a decidere in tal senso, non autorizzi nuove assunzioni in grado di “ripopolare” la dotazione di personale del Santa Maria Goretti. E la cosa sembra tutt’altro che scontata, visto il regime di “rigore finanziario” che la complicata situazione di bilancio della sanità laziale ha portato l’amministrazione regionale ad adottare.