Sanità, i soli tagli non bastano: urgono risposte diverse

Data:
14 Marzo 2014

www.latinaquotidiano.it “La medicina dei tagli che il presidente e commissario ad acta Nicola Zingaretti continua ad applicare per curare il deficit di settore nel Lazio non fa che mietere nuove vittime. Gli appelli al presidente perché si cambi rotta sono tutti caduti nel nulla. Nella provincia di Latina dopo la chiusura di alcune strutture e la riduzione dei posti letto si sta creando il deserto in termini di servizi. E a pagarne le spese sono sempre le fasce più deboli.  E’ ora di dire basta, di fermare questo stillicidio di eccellenze e speranza che qualcuno ha ancora il coraggio di chiamare sanità”.

Queste le dure parole di Giuseppe Simeone, consigliere regionale di Forza Italia eletto a Latina nelle fila dell’allora Popolo della Libertà, che non nasconde tutta la preoccupazione per la grave situazione della sanità nella regione, ancor più problematica nel territorio della provincia pontina.

L’attacco al Presidente Zingaretti, reo di avere quale unica ricetta per curare il malato (si spera non terminale) sistema sanitario laziale, oppresso da un dissesto finanziario dalle cifre esorbitanti, una politica di tagli ai costi feroce, che spesso si ripercuote (inevitabilmente) in prima istanza su addetti ai lavori e pazienti, si inserisce nell’ambito del vasto e acceso dibattito che il tema sanità alimenta ormai da anni nella regione, con la situazione di Latina e provincia al centro di grandi polemiche e contraddizioni.

Esemplificativo, in tal senso, il caso della Casa della Salute di Sezze, realizzata presso l’ospedale San Carlo del comune pontino, inaugurata recentemente da Zingaretti e salutata come fiore all’occhiello di una nuova ed efficiente sanità laziale, salvo rendersi conto, però, che nel contempo il Santa Maria Goretti di Latina e il San Giovanni di Dio di Fondi sono ormai sostanzialmente allo sbando, con dipendenti in rivolta o quasi e servizi che lasciano quantomeno a desiderare (per essere eufemistici).

Va senz’altro riconosciuto che parte, se non la gran parte, delle responsabilità del disastro sanitario laziale siano riconducibili più alle amministrazioni precedenti (basti ricordare, per tutte, quella di Francesco Storace) che non a quella dell’attuale presidente, ma ci si aspettano comunque da Zingaretti risposte diverse da quella esclusiva dei tagli, che certamente costituiscono un toccasana per i conti, ma difficilmente hanno lo stesso benefico effetto sulla salute dei malati.

Ultimo aggiornamento

14 Marzo 2014, 07:02

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