Riscatto agevolato della laurea, novità dall’Inps. Ecco a chi conviene (da Doctor33 del 30 gennaio 2020)

Data:
31 Gennaio 2020

Il riscatto agevolato degli anni di università sarà possibile anche per chi ha superato i 45 anni di età. Potrà chiederlo pure chi ha frequentato l’ateneo prima del 1996 purché in sede di richiesta della pensione scelga ilcalcolo interamente contributivo. La circolareInps6/2020 lega il calcolo del riscatto della laurea e le agevolazioni del decreto “quota 100” alla scelta del criterio di calcolo dell’assegno pensionistico.

Il decreto legge 4/2019 (“quota 100”) consente dall’anno scorso a chi con meno di 45 anni sia iscritto Inps, medici ospedalieri inclusi, di riscattare gli anni di università dal 1996 in poi versando all’Istituto euro 5240 per anno frequentato. La normativa, corredata da circolari Inps, consente di riscattare tutti i 6 anni di università in regime agevolato, di fatto, a chi abbia iniziato il corso di laurea a novembre ’96. Chi ha iniziato prima riscatta in forma agevolata la parte post-96 ma paga in percentuale sul reddito la parte ante -96. Però per la parte pagata a tariffa piena si può fruire di un criterio di calcolo differente e più vantaggioso. La nuova circolare Inps descrive come la scelta del riscatto sia sempre coerente con la scelta del sistema di calcolo complessivo della pensione: retributivo con calcolo a riserva matematica o contributivo con calcolo percentuale e caso particolare del versamento agevolato.

Da gennaio 1996 la legge 335/95 (“riforma delle pensioni Dini”) ha trasformato il calcolo dell’assegno pensionistico, portandolo dal più vantaggioso sistema retributivo, che lo avvicinava agli ultimi stipendi goduti, al sistema contributivo, che prende in considerazione tutti gli stipendi nell’arco della vita lavorativa del contribuente. Chi a tutto il 1995 aveva maturato 18 anni di contributi o più, si vede calcolare la pensione tutta con il metodo retributivo, chi aveva meno di 18 anni se la vede calcolare con il sistema contributivo a partire dal 1996 e con il criterio retributivo per gli anni precedenti. Per quanto riguarda il riscatto, per il periodo ante-96 si fruisce del più “ricco” criterio di calcolo della riserva matematica, per il periodo successivo si va incontro al calcolo in percentuale sul reddito. L’articolo 1 comma 23 della legge Dini dice anche che chi ha almeno 5 anni maturati nel sistema contributivo può scegliere di avere tutto l’assegno calcolato con questo metodo e il riscatto della laurea conseguentemente è calcolato in percentuale. Perché farsi calcolare la pensione tutta con il sistema contributivo? Per andare via prima. La scelta “tutto contributivo” oggi può convenire a chi sceglie quota 100, od opzione donna. Secondo la nuova circolare Inps, chi fa domanda di riscatto dopo questa opzione avrà il calcolo secondo il metodo più recente. Se invece aveva già definito una domanda di riscatto della laurea si applica il criterio precedente. La scelta del sistema di calcolo contributivo “deve intendersi irrevocabile sia se esercitata al momento del pensionamento sia se esercitata nel corso della vita lavorativa quando produce effetti sostanziali”. Il calcolo a percentuale interessa infine chi contribuisce alla gestione separata Inps e ha periodi da far valere nella gestione generale, e sceglie di farsi computare questi ultimi, cosa possibile solo con calcolo contributivo.

Il riscatto agevolato è la sola opportunità, valida solo fino a tutto il 2021 (fino a norma contraria), per uscire dal mondo del lavoro prima dei 67 anni di età o dei 43 anni e 10 mesi di anzianità: consente sia di maturare più anzianità sia di avere qualche soldino in più. Ideale per chi non ha tanti soldi da investire in previdenza. A patto di rassegnarsi al calcolo contributivo. Riepilogando, per gli anni di università dal ’96 in poi lo può chiedere chiunque, mentre per gli anni ante-96 resta la chance di chiedere il riscatto “ordinario” in percentuale, versando l 33% della retribuzione media in godimento per ogni anno riscattato, quota deducibile dal reddito. Si può chiedere anche il riscatto agevolato degli anni di dottorato. E per la specializzazione ma qui il beneficio vale solo per gli anni ante-2006, nei successivi subentrò la gestione separata Inps.
Il medico in alternativa può sempre chiedere il riscatto della laurea all’Enpam con altre regole: un camice iscritto Inps è sempre iscritto Enpam. E se, come ospedaliero, fa libera professione, può chiedere il riscatto sulla Quota B sia per il corso legale del diploma di laurea (non gli anni fuori corso); sia per il corso di specializzazione; sia per il corso di formazione in medicina generale; sia per il servizio militare o civile; sia per il periodo precontributivo compreso tra l’iscrizione all’Albo professionale e il 1° gennaio 1990. L’opzione Enpam può essere relativamente meno costosa: la base di calcolo non è l’intero montante contributivo del medico, ma il montante quota B, inferiore.

Mauro Miserendino

Ultimo aggiornamento

11 Febbraio 2020, 17:02

Commenti

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salvataggio di un cookie con i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento

Powered by Cooperativa EDP La Traccia