Riceviamo alcune riflessioni sul sistema ECM da parte di un Collega e volentieri pubblichiamo per suscitare commenti e riflessioni

Data:
21 Maggio 2019

21 maggio 2019

Al Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Latina

dott. Giovanni Maria Righetti.

 Invio alcune riflessioni che mi sono venute in mente riguardo l’aggiornamento professionale e che mi creano alcuni dubbi sulle prospettive future di un aspetto fondamentale della nostra professione 

La recente notizia della sospensione di un Collega per non avere ottemperato agli obblighi dell’aggiornamento, mi ha suscitato perplessità.    Peraltro non ne entro nel merito.

Sono tornato indietro agli anni ’90 quando venne promulgata la legge contro la pubblicità sanitaria ingannevole.

Sai quanto mi adoperai nel contrastare non solo la pletora dei cartelloni pubblicitari dalle svariate forme e grandezze,  ma  anche nei riguardi dell’abusivismo in campo medico. A differenza di altri Ordini Provinciali, nel comminare le sanzioni disciplinari, ci adoperammo per una netta distinzione tra gli aspetti formali e quelli sostanziali creando, pur tra diverse critiche, una giurisprudenza in merito.

Ora vedo l’inizio di una nuova potenziale caccia alle streghe, dove rischiamo di diventare i meri esecutori  di disposizioni altrui.

L’aggiornamento è una necessità,  più che un obbligo, imprescindibile nella vita di un medico ed è uno dei compiti istituzionali degli ordini, ma in ciò che sta accadendo sono evidenti gli interessi di terzi che stanno spingendo per un giustizialismo spesso di moda in tanti settori della vita sociale.

Subito due riflessioni.

–          L’attuale campagna per l’acquisizione dei punti è rivolta principalmente a figure storiche della sanità (medici, biologi, farmacisti, infermieri, ecc.) e meno ad altre professioni di più recente istituzione. Siamo in tutto 33, compresi  i  massaggiatori capo bagnino degli  stabilimenti idroterapici! Mi domando se tutti fanno l’aggiornamento.

–          Accennavo prima alla vita di un medico. Quando ero in servizio in una casa di cura privata accreditata,  lavoravo per circa 50 ore la settimana con enormi difficoltà a prendere periodi congrui di ferie (all’atto del pensionamento ne avevo per  tre mesi ), a cui dovevo aggiungere l’aggiornamento.  Attualmente ho una attività medica residuale di circa 100 ore all’anno, ma sempre con l’obbligo di accumulare 50 punti l’anno. Se il cervello mi regge, rischio di diventare un genio!

Nella mia vita professionale non sono mai incappato in problemi giudiziari o disciplinari, Il mio desiderio sarebbe quello di rimanere iscritto all’Albo senza subire sospensioni o radiazioni. Ricordo che queste sanzioni si danno nei casi di gravi atti o lesioni contro le persone.

Domande:

–          A seguito di un ipotetico ricorso, in una struttura semplice, complessa o territoriale dove operano più figure professionali, un medico potrebbe incorrere in sanzioni se un suo collaboratore (un infermiere, un fisioterapista…) non è in regola? Fosse anche individuata una responsabilità del Direttore tecnico sanitario?

–          Conoscendo le difficoltà che gli ordini hanno nei rapporti con le strutture pubbliche che non accettano di norma ingerenze ordinistiche, come ci si dovrà comportare con il sistema sanzionatorio se dobbiamo essere tutti uguali di fronte alla legge? 

Ritengo discriminante se i provvedimenti disciplinari dovessero riguardare solo i liberi professionisti .

L’introduzione dei corsi FAD ha ridotto le difficoltà economiche e temporali per accedere all’aggiornamento, ma forse a causa della mia età, quando li faccio cado in depressione. Siamo  io ed il computer, mi manca la dialettica con gli altri colleghi, la conoscenza delle loro esperienze maturate negli anni. Qualcuno mi dirà che ormai siamo nell’era delle Linee Guida. Rispondo che con l’introduzione del sistema ISO, nel mio reparto le introdussi circa venti anni fa; ma sappiamo che non possiamo solo vivere di queste.  La medicina non è una scienza esatta ed il confronto rimane per me essenziale. Comunque allorquando il computer mi fa i complimenti per avere  superato la soglia del  75% scarico l’attestato,  ma continuo a non essere felice. Mi sono aggiornato (non ringiovanito) ma  di che cosa?  Infatti non saprò mai le risposte che ho sbagliato, ma anche di quelle che ho “indovinato”.

Questo problema si pone anche negli aggiornamenti frontali; a volte perché il relatore non è portatore di scienza infusa, altre per  una discrepanza tra la relazione e i quesiti (risposte multiple simili tra loro), che possono condurre all’errore. Ricordo che in un congresso nazionale di una importante società scientifica, un gruppo di medici di cui facevo parte, nonostante la discussione tra di noi, non riuscivamo a dare la soluzione  ritenuta  giusta ad una domanda. Avendo casualmente incontrato il relatore, gentilmente glielo chiedemmo. Seraficamente ci disse che erano passati troppi mesi da quando aveva dato il quiz e che non si ricordava più la risposta!

Mi scuso di queste righe tra il serio ed il faceto, ma spero che il Nostro Ordine, insieme agli altri, possano gestire il sistema della formazione in modo corretto e proporzionato,  con la possibilità di valutare aggiornamenti effettuati  anche senza ECM (stage in Italia od all’estero per imparare tecniche chirurgiche, odontoiatriche, affiancamento a Colleghi più esperti,  ecc.), cercando di evitare di diventare dei “pallottolieri” o peggio, il braccio armato di altri che poco hanno a che fare con noi.

Lettera firmata

Ultimo aggiornamento

24 Maggio 2019, 17:57

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