Pronto soccorso, infermiere colpito da infarto dopo un’aggressione

Data:
20 Febbraio 2014

www.latina24ore.it Un infermiere del pronto soccorso di Latina si è sentito male dopo essere stato aggredito la scorsa notte. L’uomo è stato colpito da un infarto dopo essere stato picchiato dal parente di un paziente, andato su tutte le furie per l’eccessiva attesa prima della visita. L’infermiere si è improvvisamente accasciato a terra ed è stato ricoverato nell’unità coronarica dell’ospedale in condizioni serie.

Da mesi il Pronto soccorso è teatro di aggressioni e litigi a causa dei lunghi tempi di attesa dei pazienti. Nonostante gli appelli lanciati dai responsabili, la Regione non provvede a dotare la struttura di più personale e mezzi.

IL DIRIGENTE MARIO MELLACINA. «Le sue condizioni sono stabili, ha avuto una sindrome coronarica acuta – spiega all’Adnkronos Salute Mario Mellacina, dirigente del pronto soccorso del S. Maria Goretti – ma non è in pericolo di vita». «Qui – prosegue – siamo al ‘Far west’, veniamo aggrediti in continuazione e non siamo protetti da nessuno, in balia di persone incivili e pronte alla violenza. È stata un’aggressione del tutto gratuita e siamo stanchi di subirne».

In passato al Goretti si erano registrate altre violenze. «Negli ultimi tempi questa situazione è diventata quasi la normalità – aggiunge Mellacina – manca una sorveglianza notturna e c’è una situazione di oggettiva difficoltà legata al boom di richieste di assistenza, che si scontrano con la mancanza di spazi».

VERTICE DELLA ASL. Il direttore generale della Asl, Michele Caporossi, ha deciso di convocare per domani alle ore 13 una riunione dell’unità di crisi finalizzata ad affrontare le criticità del pronto soccorso dell’ospedale Goretti di Latina. “La Regione Lazio, nell’esprimere solidarietà all’infermiere aggredito e formulare gli auguri di pronta guarigione, sottolinea che una situazione di grave disagio non può mai giustificare l’uso della violenza contro gli operatori”. Lo comunica, in una nota, la Regione Lazio.

IL SINDACATO. «Marco De Marco, infermiere del Dipartimento di Emergenza dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina e delegato sindacale Usb, è sottoposto a regimi diagnostici severi presso l’Unità Coronarica del Goretti». Lo dichiara Sabino Venezia del Coordinamento Regionale Usb. «Le procedure – aggiunge – sono scattate in seguito all’ennesimo caso di aggressione generata dalle assurde ed inconcepibili condizioni di lavoro alle quali è sottoposto il personale del Pronto Soccorso. Lo rabbia dei pazienti, in attesa per ore di una visita o di un posto letto adeguato alle condizioni di malattia, hanno ancora una volta generato comportamenti inqualificabili nei confronti dei lavoratori del Pronto Soccorso, da troppo tempo costretti a dare risposte in condizioni organizzative e strutturali inadeguate ai flussi sempre crescenti di malati mentre la Direzione di questo Ospedale continua a nascondersi dietro procedure e protocolli che non possono sostituirsi alle gravi carenze di personale, prevalentemente precario, e di spazi adeguati alle necessità di cura».

«La Usb, per voce dello stesso De Marco, ha denunciato già da tempo e con forza l’irresponsabile comportamento dell’Amministrazione del Goretti che mette a rischio l’incolumità dei pazienti e dei lavoratori/ici; lo ha fatto nei presidi di protesta ed in occasione della recente visita del Ministro Lorenzin, costringendo le istituzioni locali e regionali a risposte immediate ed adeguate alle necessità – dichiara ancora Venezia – ma le risposte sono palesemente inadeguate e Latina sembra essere ormai lasciata in balia dei processi di chiusura e ridimensionamento. Come Usb, e grazie al lavoro di Marco, stiamo perfezionando una denuncia dettagliata alla Procura della Repubblica perché vengano accertate responsabilità oggettive: sulla mancata apertura di posti letto a Sezze, sul blocco delle ambulanze in attesa di trasferimento e sull’appalto di ristrutturazione del pronto Soccorso, con un occhio attento alle condizioni di salute di Marco, al quale va tutta la solidarietà attiva della USB e dei lavoratori/ici del Goretti».

Ultimo aggiornamento

20 Febbraio 2014, 07:24

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