Poche vaccinazioni è allarme tetano: ECDC denuncia pericolosità della malattia soprattutto negli anziani. Italia al top dei casi in Europa (da quotidianosanita.it del 3 luglio 2019)

Data:
6 Luglio 2019

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie fa il punto nel suo report sulla malattia nel 2017: tra i casi denunciati l’Italia è in testa nel 2017 con il 40% in Europa, che diventa il 63% tra quelli confermati. I più a rischio – anche di mortalità – sono gli over 65 e i bambini. Ed ECDC afferma che c’è bisogno di mantenere un’elevata immunità da vaccino in tutte le fasce di età. 

IL REPORT.

03 LUG – Nel 2017 il tetano ha colpito ancora: 46 casi confermati in Europa (82 denunciati) per una malattia he dovrebbe essere stata sconfitta dalle vaccinazioni e di questi ben 30 (il 63% circa) tutti in Italia, con soli altri 6 Stati dove si sono avuti casi: 7 in Romania, 4 in Francia, 2 in Danimarca e uno rispettivamente in Spagna, Paesi Bassi, Malta.

Tra i casi denunciati, l’Italia è sempre in testa con 33, seguita questa volta dalla Polonia con 11 (ma nessun caso di questi è stato confermato), ancora dai 7 casi rumeni e 4 francesi (tutti confermati), da 6 casi in Spagna si cui però solo uno è stato confermato, 5 nel Regno Unito, 2 in Svezia, uno in Slovacchia, uno in Estonia e in Irlanda e 2 in Croazia e in Grecia, nessuno confermato e poi ancora dai casi, stavolta tutti confermati, della Danimarca (2), Malta e Paesi Bassi (entrambi con un caso).

L’ECDC, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nel suo ultimo rapporto sulla malattia afferma che il numero di casi segnalati è stato simile al numero di casi segnalati nel 2016, che gli adulti di età pari o superiore a 65 anni sono stati la fascia d’età più colpita, e le donne hanno rappresentato la maggioranza dei casi.

I casi si sono manifestati più frequentemente nei mesi più caldi, associati a livelli più alti di attività all’aperto, ma, sottolinea ECDC, l’attuale epidemiologia del tetano nell’UE/SEE può essere spiegata da una copertura vaccinale inferiore o comunque con una riduzione declino dell’immunità nelle popolazioni più anziane.

Il Centro di controllo europeo incalza: a causa della gravità del tetano, è necessario mantenere alti tassi di vaccinazione in tutte le fasce di età e continuare ad attuare/sviluppare strategie per proteggere gruppi specifici, in particolare gli anziani, in paesi con tassi più alti di malattia.
E l’Italia è in testa.

Degli 82 casi segnalati quindi ne sono stati confermati nei 26 Paesi dell’UE/SEE 46 (56,1%).

Italia e la Polonia hanno rappresentato il 54% di tutti i casi notificati, ma dieci paesi non hanno segnalato casi.

Il tasso di notifica UE/SEE è tato di 0,02 casi ogni 100 000 abitanti, che è compreso nell’intervallo segnalato dal 2012. Il tasso più alto è stato segnalato da Malta (0,22 casi per 100 000 abitanti).

Tra il 2013 e il 2017, l’Italia ha anche riportato il 44,3% (231) di tutti i casi (522) segnalati da 26 Stati membri dell’UE/SEE e dei 231 casi il 78% si è verificato nella fascia d’età di 65 anni e oltre.

L’ECDC sottolinea che la maggior parte dei casi di tetano riportati in tutto il mondo sono associati alla nascita e si verificano in paesi a basso reddito da madri non vaccinate.

La mortalità dei casi può variare dal 10% al 70% a seconda del trattamento, dell’età e della salute generale del paziente. Nelle fasce di età più giovani e più anziane e in assenza di terapia intensiva, i casi fatali si avvicinano al 100 per cento.

Nell’UE / EEA la maggior parte dei casi sono stati segnalati negli anziani, probabilmente in relazione alla minore copertura vaccinale o all’immunità calante nella popolazione, con tassi di notifica più elevati osservati nelle donne.

Probabilmente le donne sopra i 65 anni hanno avuto meno opportunità di vaccinazione rispetto agli uomini della stessa età che hanno ricevuto il vaccino durante il periodo obbligatorio del servizio militare in molti paesi.

Secondo uno studio del Regno Unito, la maggior parte dei casi è stata associata a lesioni verificate a casa o in giardino e questo accadrebbe per mancanza di consapevolezza del rischio di tetano in seguito a lesioni lievi se non si è completamente vaccinati e non si ha la conoscenza del proprio stato di immunizzazione del tetano.

Il tasso di notifica del tetano nei paesi UE/SEE rimane molto basso. Nell’UE/EEA, la vaccinazione contro il tetano è iniziata come parte del programma di immunizzazione primaria infantile (3-4 dosi nei primi 2 anni di vita).

Tutti i paesi raccomandano anche le dosi di richiamo per bambini e adolescenti dopo aver completato le prime vaccinazioni e la maggior parte degli Stati membri raccomanda il richiamo per gli adulti che hanno compiuto 18 anni o oltre.

Secondo la più recente posizione dell’Oms sui vaccini antitetanici, una serie primaria a tre dosi e tre dosi di richiamo sono raccomandate per fornire una protezione permanente contro il tetano, idealmente con almeno quattro anni tra le dosi di richiamo. L’immunità protettiva è persistente per 20-30 anni dopo che è stata somministrata una sesta dose di vaccino.

Il report ECD conclude affermando che a causa della sua gravità, il tetano rappresenta un rischio per le persone non vaccinate o insufficientemente vaccinate. C’è bisogno di mantenere un’elevata immunità da vaccino in tutte le fasce di età e consapevolezza della potenziale minaccia per i non immunizzati. Strategie per proteggere gruppi specifici, in particolare gli anziani, devono essere considerate in paesi con tassi più alti di malattia.

Ultimo aggiornamento

6 Luglio 2019, 12:02

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