Pd di Terracina: ”La rivoluzione nella sanità passa per la rimodulazione della spesa”

Data:
7 Febbraio 2014

www.h24notizie.it Ritornare ad investire in “Capitale Umano” per promuovere la salute e rendere più efficiente la sanità in terra pontina. Non è questa una parodia del titolo del recente film di Virzì, bensì una constatazione oggettiva che scaturisce anche e soprattutto dall’analisi dei numeri e che costituisce un punto nodale sul quale riflettere se si vuole, nel momento dell’insediamento del nuovo Manager Caporossi alla guida della sanità pontina, rimettere in discussione l’attuale assetto organizzativo e dei capitoli di spesa con cui è gestita oggi la sanità nel nostro territorio.

Nella AUSL di Latina, come nel resto del Servizio Sanitario Regionale e Nazionale, meno di un terzo della spesa sanitaria totale è individuabile alla voce spesa per il Personale. Nella nostra AUSL infatti, prima a causa del blocco del tourn-over operato dal piano di rientro dal deficit a partire dal 2008 ed inaspritosi dal 2010, la quota percentuale investita in spesa per il personale si attesterebbe di poco al disopra del 25% . Gli altri due terzi sono in sostanza imputabili alla voce Beni e Servizi e Beni e Servizi prodotti da produttori market, comprendente quest’ultimo la spesa farmaceutica e le prestazioni sociali acquisite in outsourcing, cioè molto più semplicemente la spesa sostenuta ricorrendo alla esternalizzazione dei servizi. Nella AUSL di Latina ad esempio sono circa meno di 200 i milioni di euro investiti per sostenere e coprire le spese annuali per il personale mentre gli altri 600 milioni di euro del budget vengono utilizzati interamente per l’acquisto di beni e servizi, farmaci e prestazioni fornite da ditte esterne.

Partendo dal presupposto che la Salute e la Sanità richiedono per esprimersi in primis l’Elemento Umano, poi tecnologie avanzate, strutture moderne e servizi di elevato livello, si capisce come la vera rivoluzione passi e si possa attuare rimettendo in discussione le quote percentuali nelle quali è ripartita oggi anche nella nostra AUSL e in tutta la Regione Lazio la spesa sanitaria. Sarebbe infatti sufficiente nella AUSL di Latina spostare 1 solo punto percentuali dal fronte del settore degli acquisti dei servizi e beni, rivedendo e ridimensionando l’acquisto da fornitori esterni degli stessi, per recuperare circa 8 milioni di euro da investire nell’acquisizione di Risorse e Capitale Umano nuove, fresche e giovani in grado con il loro impulso di apportare standard più elevati ed efficienti ed un bagaglio di conoscenze e competenze tali da incidere significativamente sulla qualità dei servizi erogati alla persona in terra pontina. La Facoltà di Farmacia e Medicina della Sapienza di Roma è infatti ormai da più di dieci anni che opera e lavora in convenzione con la nostra AUSL formando e specializzando centinaia di giovani medici, infermieri e tecnici delle professioni sanitarie, che stentano, a causa del blocco delle assunzioni, ad inserirsi e a contribuire alla crescita degli standard sanitari di questo territorio. Una recente indagine interna alla nostra AUSL ha rilevato che l’età media degli operatori del comparto è di poco inferiore ai 50 anni. Aggiungendo poi a questo dato allarmante il fatto che non meno di 20.000 cittadini si rivolgono ogni anno fuori AUSL per ottenere prestazioni sanitarie che incidono come mobilità passiva per circa 10 milioni di euro è possibile ricostruire, alla luce di tutto questo, uno scenario abbastanza inquietante che può portare la sanità di questo territorio ad implodere se non si inverte la tendenza attualmente in atto. Per cui il messaggio che sento di lanciare al nuovo management della AUSL e alla Regione è di tornare ad investire nel Capitale Umano, vera chiave di volta per tornare ad offrire servizi alla salute in grado di superare gli standard minimi previsti dai così detti LEA, Livelli Essenziali di Assistenza.

Ivano Giuliano coordinatore circolo Pd di Terracina

Ultimo aggiornamento

7 Febbraio 2014, 06:54

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