Ospedali di Fondi e Terracina, il Pd sulla scia di Caporossi: “Collaborazione e condivisione delle risorse”

Data:
21 Marzo 2014

www.h24notizie.it “Uscire da guscio nel quale per troppo tempo siamo stati relegati da una politica della sanità miope che piuttosto che contare sulle contaminazioni ha investito tutto sul singolo professionista e sull’uomo solo al comando”. Un’inversione di tendenza necessaria, per Rosaria Alfinito ed Ivano Giuliani, coordinatori del Partito democratico di Fondi e Terracina.

Una convinzione ancora più rafforzata dopo l’incontro di mercoledì con il neo manager Asl Michele Caporossi, pronto a partire dal Presidio centro con un maxi-domino che, per sopperire alla cronica carenza di fondi ed al contempo tentare di garantire un’assistenza ottimale agli utenti della provincia, vedrà a breve un rimaneggiamento delle ‘tessere’ costituite da reparti, servizi e personale.

Una riorganizzazione legata a doppio filo alle esigenze, e vista come l’unico
modo per uscire dalla crisi. All’insegna della condivisione delle risorse umane,
strumentali e strutturali: “E’ la via da perseguire se si vuole contrastare ogni
ipotesi di ridimensionamento e rilanciare in modo propositivo l’offerta dei
servizi”, dicono la Alfinito e Giuliani. “Tale strategia ha comunque bisogno di
realizzare un sinergico gioco di squadra, tra cittadini, operatori ed
amministratori e deve avere come finalità quella di realizzare la giusta
collaborazione tra attività e funzioni ospedaliere ed attività e servizi
universitari, come del resto dimostrato già da diversi mesi dalla sinergia messa
in essere all’interno del dipartimento delle chirurgie del professor Stagnitti e
dal dottor Bertolini”.

Seguendo in toto le intenzioni del manager Caporossi – che parlava di logica delle “parrocchiette” – bando ai campanilismi: “Si deve avere il coraggio di mettere da parte le vecchie diffidenze e preclusioni reciproche proprie degli anni passati e che ci hanno condotto allo stato di criticità attuale, ed aprire completamente i nostri ospedali alla reciproca contaminazione, lasciando che uomini e competenze possano circolare liberamente”, affermano dal Pd.

I cui componenti, di seguito, propongono le linee base della propria ricetta riorganizzativa: maggiori possibilità nello svolgimento dei tirocini; effettiva apertura ad una collaborazione tra i chirurghi e gli specialisti ospedalieri e universitari ad oggi impegnati prevalentemente al ‘Fiorini’; assistenza completa e complementare, senza ‘dduplicazione’ dei servizi.

Ultimo aggiornamento

21 Marzo 2014, 06:52

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