Nucleare in provincia di Latina, il Pd interroga il ministro Orlando sulle centrali dismesse

Data:
28 Gennaio 2014

www.h24notizie.com

Un quarto di secolo non è stato sufficiente in Italia per far trovare al Parlamento una soluzione sulla dismissione delle vecchie centrali nucleari e soprattutto sui rifiuti radioattivi che quegli impianti hanno prodotto. Non è stato individuato un deposito nazionale delle scorie e il pericoloso materiale continua ad essere distribuito, in attesa di definitiva collocazione, nelle diverse strutture gestite dalla Sogin, la società incaricata della sicurezza e dello smantellamento dei vecchi siti dove veniva prodotta energia dall’atomo. Un problema particolarmente avvertito in provincia di Latina, dove si trova la centrale nucleare di Borgo Sabotino e che confina con quella del Garigliano.

Sulla vicenda sono ora tornati alla carica la deputata Mariastella Bianchi e altri 19 onorevoli del Pd, con un’interrogazione al ministro dell’ambiente, Andrea Orlando. I parlamentari del Partito democratico hanno ricordato, nell’atto presentato, che ad oggi “le scorie nucleari ammontano a più di 30.000 metri cubi, di cui 25.200 a bassa e media attività e 7.200 metri cubi ad alta attività. A questi si aggiungeranno oltre 50.000 metri cubi provenienti dalle operazioni di smantellamento e bonifica delle installazioni nucleari. Inoltre, è atteso il rientro in Italia di alcune decine di metri cubi di combustibile radioattivo spedito in Gran Bretagna e in Francia per essere riprocessato”. Andando all’assenza di un deposito nazionale delle scorie, i venti deputati hanno poi sostenuto che tale vuoto “impedisce lo smantellamento definitivo degli impianti nucleari esistenti sul territorio nazionale e la messa in sicurezza dei territori che ospitano le centrali dismesse e i siti di stoccaggio temporaneo dei materiali radioattivi”.

Gli esponenti del Partito democratico hanno anche evidenziato che il decreto legislativo n. 31 del 2010 ha disciplinato il riassetto della disciplina dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, prevedendo la costruzione di un parco tecnologico all’interno del quale collocare un deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività derivanti da attività industriali, di ricerca e medico-sanitarie e dalla pregressa gestione di impianti nucleari ed all’immagazzinamento, a titolo provvisorio di lunga durata, dei rifiuti ad alta attività e del combustibile irraggiato provenienti dall’esercizio di impianti nucleari, compresi i rifiuti derivanti dalla pregressa gestione di impianti nucleari”.

Non essendo ancora stati individuati il deposito e il parco tecnologico, strutture che con ogni probabilità porteranno poi resistenze da parte dei cittadini residenti nelle aree dove dovrebbero essere realizzate, i venti deputati hanno chiesto al ministro Orlando se sia in grado di fornire informazioni circa la predisposizione dei criteri di localizzazione  e cosa intenda fare per arrivare a breve a una proposta per individuare tali aree.

Ultimo aggiornamento

28 Gennaio 2014, 07:00

Powered by Cooperativa EDP La Traccia