Non solo arsenico. Lo stato delle acque italiane

Data:
27 Marzo 2011


Non solo arsenico. Lo stato delle acque italiane 
 

Le Scienze – Edizione italiana di  Scientific American
26 novembre 2011
 Sappiamo che cosa beviamo?

In anteprima i risultati integrali di uno studio pubblicato su «Le Scienze» di dicembre in cui sono stati analizzati campioni di acqua di rubinetto prelevati in tutta Italia.

Le deroghe ai limiti imposti dalla normativa italiana per le acque potabili, un’anomalia finita nel mirino della Commissione Europea, che qualche giorno fa ha deciso di non concedere all’Italia la terza deroga per la concentrazione massima di arsenico nelle acque destinate al consumo, riguardano diversi elementi chimici in differenti regioni.

In Campania sono stati innalzati i limiti per il fluoro, nel Lazio quelli per l’arsenico, per il fluoro, per il selenio e per il vanadio; in Lombardia e in Trentino-Alto Adige per l’arsenico; in Piemonte oltre alla soglia dell’arsenico è stata innalzata anche quella per l’azoto, in Sardegna quella del vanadio e in Toscana quella del boro e dell’arsenico.

Ma davvero sappiamo che cosa beviamo?

In uno studio pubblicato su «Le Scienze» di dicembre sono stati analizzati campioni di acqua di rubinetto prelevati da 157 località suddivise per Regione, per un totale di 105 Province su 111, e rappresentativi dei consumi quotidiani degli italiani.

I risultati hanno mostrato che la qualità delle nostre acque di rubinetto è abbastanza buona, a eccezione di alcune anomalie da approfondire.

Potete trovare i risultati completi delle analisi di ciascun campione in questo file pdf.

Se volete saperne di più anche sulla qualità delle acque minerali in commercio in Italia, che devono osservare una normativa diversa rispetto a quella che regola la qualità delle acque di rubinetto, potete leggere un altro studio pubblicato su «Le Scienze» di maggio con il titolo “Che acqua beviamo?”.

I risultati completi delle analisi di ciascuna acqua minerale in questo file pdf.

Per farvi un’idea della qualità dell’acqua che esce dal vostro rubinetto o della vostra minerale preferita, potete confrontare le analisi dei due studi con le concentrazioni limite ammissibili per la legge italiana ed europea e i valori delle linee guida dell’Environment Protection Agency statunitense (EPA) e dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) per le acque minerali naturali e le acque potabili.

Tutte le concentrazioni limite sono disponibili in questa tabella (file pdf).

Entrambi gli studi pubblicati su «Le Scienze» sono stati realizzati nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group.

Gli autori sono:

Benedetto De Vivo
, Annamaria Lima, Stefano Albanese e Lucia Giaccio del Dipartimento di scienze della Terra dell’Università «Federico II» di Napoli.
Manfred Birke del Bundesanstalt für Geowissenschaften und Rohstoffe di Berlino.
Domenico Cicchella del Dipartimento di studi geologici e ambientali dell’Università del Sannio, a Benevento.
Enrico Dinelli del Dipartimento di scienze della Terra e geologico-ambientali, dell’Università di Bologna.
Paolo Valera del Dipartimento di geoingegneria e tecnologie ambientali dell’Università di Cagliari.

LE SCIENZE – MAGGIO 2010


(3,09 MB)
LE SCIENZE – DICEMBRE 2010
(5,31 MB)

“L’acqua è una risorsa fondamentale per tutti gli essere viventi, ma alcuni elementi in essa contenuti possono causare effetti nocivi alla salute.
Numerosi studi epidemiologici hanno ormai dimostrato una correlazione tra l’esposizione elementi in traccia(dall’arsenico al rame, dal piombo all’uranio e così via) e l’insorgenza di gravi patologie, quali diverse forme di cancro, malattie cardiovascolari, malattie del sistema nervoso centrale.
Ciascuno di noi ingerisce almeno un litro di acqua al giorno, e gli elementi in essa presenti sono in una forma che può essere facilmente assorbita dal tratto gastrointestinale.
Le concentrazioni degli elementi in traccia potenzialmente tossici deve essere quindi rigidamente controllata.
Per alcuni elementi i controlli sono severi e rigorosi, ma altri, non regolamentati dalla normativa in vigore, non sono regolarmente monitorati… “

 

Ultimo aggiornamento

21 Ottobre 2014, 19:13

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