Mps: ok Casse professionisti a investimento in Atlante2 (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus – Roma, 25 luglio h 19:46)

Data:
25 Luglio 2016

Via libera dall’assemblea dell’Adepp, l’associazione delle casse di  previdenza dei professionisti, all’investimento nel fondo Atlante. Secondo stime ufficiose le Casse privatizzate sono disponibili a investire 500 milioni. Il fondo Atlante sta lavorando all’acquisto dei crediti deteriorati di Mps. In una nota l’Adepp afferma ‘l’importanza di investire a sostegno del sistema Paese nel quale i professionisti operano e valuta con la massima attenzione l’investimento in Atlante2’. E aggiunge: ‘Considerata la priorita’ del ruolo dei cda, del rispetto delle asset allocation e delle procedure nelle proprie politiche di investimento, nell’attesa di ricevere le proposte tecniche per le necessarie valutazioni sui rischi e sul rendimento nonche’ le formali direttive da parte dei ministeri vigilanti in materia di investimenti, delibera di sostenere l’iniziativa Atlante2′.

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Il Sole 24 Ore Sanità – Finanza e Mercati – 11 luglio 2016

«Atlante 2, le nostre tre condizioni per partecipare»

di Vitaliano D’Angerio

Ci sono tre condizioni che potrebbero spingere alcune Casse a partecipare ad Atlante2: vogliamo che sia riconosciuta la nostra natura privata; il regolamento sugli investimenti delle Casse, in gestazione da 5 anni, deve trasformarsi in un codice di autoregolamentazione; infine i soldi che paghiamo allo Stato per la spending review, circa 20/25 milioni di euro l’anno, devono esser utilizzati per l’assistenza a sostegno dei professionisti». Alberto Oliveti è il presidente di Enpam, la Cassa previdenziale dei medici ( la più grande per patrimonio, 18 miliardi di euro). Ed è anche presidente di Adepp, l’associazione che riunisce i 19 enti pensione. Con questa intervista a Plus24 fa chiarezza sull’eventuale partecipazione di Enpam e di altre Casse di previdenza ad Atlante2, il nuovo fondo che dovrebbe aiutare le banche italiane in crisi.

Tutti vi stanno tirando per la giacchetta. Forse fanno gola i 70 miliardi di patrimonio delle Casse?

Non abbiamo nessuna intenzione di andare in soccorso a un sistema bancario in crisi. La nostra priorità sono le pensioni dei professionisti e il loro lavoro. Certo è che i crediti deteriorati delle banche italiane sono un problema.

Sono un problema anche vostro?

L’investimento in non performing loan (npl) è un investimento speculativo. Le Casse devono pagare le pensioni e non possono lanciarsi in queste avventure. Allo stesso tempo però i professionisti iscritti alle Casse lavorano in Italia.

E quindi?

Quindi siamo interessati a che il sistema Italia resti in piedi e sia solido, e che ci sia crescita economica nel nostro Paese. Come si pagano le pensioni se non c’è lavoro in Italia?

La sua è dunque un’apertura su Atlante2?

Abbiamo posto tre condizioni per un’eventuale nostra partecipazione. Ne ho parlato con il ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan oltre un mese fa e, successivamente, con alcuni suoi collaboratori. Non c’è però alcun tavolo. Fra queste tre condizioni c’è sicuramente il riconoscimento della nostra natura privata.

Le Casse però pagano le pensioni e quindi la finalità è pubblica.

La finalità è pubblica ma la natura è privata. Siamo noi a decidere le strategie in autonomia: lo hanno stabilito i legislatori 20 anni fa, però alcune norme successiva hanno esteso alle Casse dei vincoli pubblicistici distorsivi mettendo in discussione questo principio della natura privata. Noi vorremmo che fosse ribadito una volta per tutte.

Le altre due condizioni per partecipare al fondo?

Da 5 anni è in gestazione il regolamento degli investimenti delle Casse. Noi vorremmo che non fosse un provvedimento con troppe rigidità. Per tale motivo vorremmo che quei contenuti finissero in un codice di autoregolamentazione della Casse. Un documento ovviamente condiviso con i ministeri vigilanti.

Terza e ultima condizione?

La tassazione. Oggi sui rendimenti finanziari paghiamo il 26%. Un taglio di 10 punti sarebbe cosa buona e giusta. Ma non basta. Ogni anno le 19 Casse di previdenza dei professionisti complessivamente versano fra i 20 e i 25 milioni di euro allo Stato per la spending review pur non ricevendo alcun trasferimento da parte dello Stato stesso. Ebbene, chiediamo che quei soldi, invece di finire nel grande calderone del bilancio statale, vengano destinati al welfare e al sostegno dei professionisti in difficoltà. Se venissero soddisfatte tutte e tre queste condizioni potremmo valutare una nostra partecipazione all’iniziativa Atlante.

 

Ultimo aggiornamento

27 Settembre 2016, 11:44

Commenti

CARLO VINCENTI

" interessato che il sistema Italia resti in piedi" Ma cosi non resta in piedi ,caro Presidente finchè non cambia l'atteggiamento di chi ci governa nei confronti del denaro pubblico. Tanto per dire la riforma Amato del 1992 aveva concepito la nascita delle fondazioni come primo passo verso la completa privatizzazione delle banche ed invece i partiti usciti dalla finestra dei consigli di amministrazione, sono rientrati dalla porta principale delle fondazioni e da li non si muovono e finche ci saranno i partiti nelle fondazioni le perdite sono assicurate.Prestare soldi a questa gente è come versare acqua in un secchio sfondato,comprare i loro NPL e come comprare titoli tossici da cui si era stabilito di stare alle larga Sono perdite sicure per l'EMPAM che si andranno a sommare alle perdite del passato,ed ai problemi strutturali che l'ente dovrà affrontare con la gobba demografica in arrivo. Queste cose le sappiamo noi signor presidente e le sai anche tu dimenticando l'interesse di chi rappresenti.Da buon italiano hai piegato la testa "sempre disposto all'obbedienza " come don Abbondio ed è proprio la tua obbedienza verso il potere quello che in fin dei conti preoccupa di più Distinti saluti Carlo Vincenti

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