L’ANAAO del Lazio critica nei confronti del Protocollo d’intesa con i medici di medicina generale per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale

Data:
30 Novembre 2014

3 ottobre 2014 – Protocollo d’intesa con i medici di medicina generale per la riorganizzazione dell’assistenza territoriale nella regione Lazio. clicca qui Accordo Regionale Lazio

In coda la struttura dell’accordo

=======================================

26 novembre 2014

“….Per quanto riguarda l’applicazione dell’accordo Regione – MMGG, sconcerta, in primo
luogo, come su una materia così cogente, riguardante l‟assistenza sanitaria regionale,
specie rivolta a pazienti con particolari fragilità quali anziani e affetti da patologie croniche,
l‟organo regionale non abbia sentito l‟esigenza di coinvolgere le organizzazioni mediche
della dirigenza e anche della specialistica che, non dimentichiamolo, fino ad oggi si sono
sobbarcate i problemi della cronicità e della fragilità in maniera preponderante, anche se
adesso ci si accorge che non rientravano, se non marginalmente, fra le loro competenze
precipue. Detto questo, ciò che salta immediatamente all‟occhio è la farraginosità
dell‟impianto operativo: le UCPS (Unità di Cure Primarie Semplici) che sono forme di
aggregazione ora esistenti fra MM.GG. verranno prima sostituite dalle AFT (Aggregazioni
Funzionali Territoriali) e quindi dalle UCCP (Unità Cure Complesse Primarie) con il nuovo
Accordo collettivo nazionale. Le AFT saranno aggregazioni fra più medici di famiglia e
medici in “convenzione a quota oraria” in numero di 20, fra i quali sarà scelto un
coordinatore, che assisteranno 30.000 cittadini. Questi faranno riferimento alle Case della
Salute in cui saranno operanti le UCP, formate da un numero di medici di famiglia da 3 (8
per Roma) a 16, oppure a UCP sul territorio, allocate in appositi spazi, con requisiti
architettonici minimi, e collegate informaticamente a spese della ASL.
Gli orari di apertura saranno di 9 ore giornaliere (10.00 – 19.00) sette giorni su sette.
L‟adesione è su base volontaria, specie per quanto riguarda i turni festivi. La dotazione
strumentale prevista è assolutamente insufficiente.
Non vanno sottaciuti gli aspetti economici dell‟accordo: vengono fissati compensi per i
turni effettuati nelle UCP, per gli accessi a domicilio, per le prestazioni di “iniziativa”
(vaccinazioni, controllo persone anziane nei mesi estivi ecc.). Tali prestazioni per i Medici
di Famiglia sono già regolamentate dall‟ACN senza considerare che tale medico gode già
attualmente di un rimborso a quota capitaria. Come sarà possibile scindere ciò che è già
remunerato a monte da ciò che rappresenta un‟aggiunta? È da considerare aggiuntivo
prendersi cura e assistere un anziano o un cronico che sono già in carico e per il quale è
già oggi prevista una quota capitaria maggiorata?
Quale effetti potrà avere sui pronti soccorsi e sugli ambulatori pubblici la facoltà data ai
MMGG di avviare a queste strutture in via prioritaria i Pazienti? In pratica quale impatto
potrà avere sul PS un paziente che ha già assegnato un codice di gravità al di fuori del
triage istituzionale? E chi può dire se un paziente in codice giallo in UCP lo sia ancora
quando arriva al pronto soccorso o non sia diventato o non fosse già codice rosso? Quale
impatto avrà sulla assistenza ambulatoriale e sulle liste di attesa la possibilità di prenotare
prestazioni in sovrannumero attraverso Doctor Cup? E quanto potrà essere in percentuale
tale sovrannumero? Di quanto si allungheranno i tempi di attesa ambulatoriali per
prestazioni cosiddette non urgenti ma comunque necessarie? Fino a quando non saranno
anche loro urgenti?
L‟accordo in esame ci porta tranquillamente ad affermare come i contributi attesi al
miglioramento dell‟assistenza sanitaria potevano essere raggiunti con un‟accorta
riorganizzazione ed efficace potenziamento dell‟istituto della continuità assistenziale.
Il numero degli ambulatori aperti il sabato e la domenica, uno per municipio, mentre per le
provincie non è previsto nulla, le patologie che si intendono trattare, assolutamente minori,
risolvibili per di più con un “salto in farmacia”, la misera dotazione dello strumentario,
danno la concreta idea di un‟operazione costosa, 10 milioni, ma di puro maquillage,
completamente svincolata da qualsiasi logica di programmazione, assolutamente
incapace di perseguire gli obiettivi che si prefigge: alleggerire la pressione sui pronti
soccorsi ospedalieri. Lo stesso accordo non prevede in alcun modo le necessarie verifiche
affinché attività istituzionali già ricomprese nella convenzione, siano ulteriormente
remunerate….”

=============================

Ecco la struttura dell’accordo.

1. La nuova rete di cure prevede assistenza anche nei giorni festivi

PRIMA
La medicina generale nei giorni festivi e prefestivi era affidata al servizio di continuità assistenziale (medico di guardia) senza una strutturata rete di offerta territoriale. In moltissimi casi l’unica soluzione era il Pronto Soccorso.

DOPO
Il servizio di assistenza ambulatoriale da dicembre sarà organizzato in base ai criteri nazionali per le cure primarie e sarà esteso progressivamente anche nelle giornate di sabato, domenica e festivi per un massimo di 9 ore al giorno dalle ore 10 alle ore 19 a partire dal territorio di Roma Capitale. Le prestazioni saranno accessibili a tutti i cittadini, in coordinamento con le attività dei servizi di continuità assistenziale della medicina generale. Stretto dovrà essere il collegamento telematico con le Case della Salute, con i Pronto Soccorso dei presidi ospedalieri (o presidio ospedaliero di riferimento) per la gestione dei dati sanitari con l’obiettivo di poter arrivare alla trasmissione degli stessi in telemedicina. Per le patologie trattabili dalla medicina generale i triagisti del Pronto Soccorso potranno informare il paziente della sede UCP e/o Casa della Salute più vicina mediante procedura informatica tracciabile.

2. La riorganizzazione delle unità di cure primarie: entro fine 2015 UCP a sede unica

PRIMA
Fino ad ora c’è stata sempre poca chiarezza sull’offerta di servizi, con un conseguente mancato collegamento tra le diverse strutture o unità di cure primarie della rete ospedaliera.

DOPO
Grazie all’accordo viene avviata la riorganizzazione dell’intera rete delle Unità di Cura Primarie mediante una graduale trasformazione in Unità di Cure Primarie a sede Unica da concludersi entro il 31.12.2015. Le attività svolte all’interno di ogni Unità di Cure Primarie dovranno essere portate a conoscenza dei cittadini mediante la “Carta dei Servizi”, con l’elenco delle prestazioni effettuabili. Ogni UCP, a far data dal 1 gennaio 2015, dovrà essere facilmente accessibile e immediatamente riconoscibile dai cittadini, mediante apposita insegna identificativa.

3. I percorsi di cura per i pazienti cronici

PRIMA
Il paziente doveva muoversi da solo tra le diverse strutture regionali.

DOPO
Nel Lazio sono oltre 400mila i pazienti cosiddetti cronici. Con il nuovo accordo il paziente viene seguito dal suo medico in ogni aspetto: visita, prescrizione di farmaci e pacchetti di esami, presidi sanitari. I pazienti saranno inseriti con il loro consenso nei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali. Ad ogni percorso è associato un “Pacchetto” di esami da svolgere nel corso dell’anno secondo le indicazioni delle linee di indirizzo condivise.
• Dopo la costituzione di un elenco degli assistiti divisi per patologia
• I medici di medicina generale chiederanno al paziente di entrare nel percorso su base volontaria e di dare il consenso informato per il trattamento dei dati. Prescriveranno, terapia e «pacchetto» di esami da svolgere nel corso dell’anno, -farmaci – esami – presidi sanitari; (prestazioni previste dalle linee guida regionali sui PDTA) , effettueranno la prenotazione del “Pacchetto” con procedure semplificate attraverso il sistema RECUP con rilascio del promemoria; il paziente dovrà solo recarsi al giorno e all’orario prestabilito alla struttura sanitaria indicata per l’effettuazione della prestazione, previa conferma (corresponsabilizzazione del paziente); effettueranno il richiamo attivo per pazienti in cui si suppone una scarsa aderenza al PDTA; effettueranno la rivalutazione del paziente nei controlli successivi;
• Il distretto sanitario rinvierà, al medico di medicina generale i referti delle prestazioni eseguite, tramite il sistema regionale della distribuzione referti (è importante il rilascio di mail).

4. Nuova gestione delle liste d’attesa: dal 1 dicembre il medico deve indicare priorità

PRIMA
Il sistema sanitario regionale produce 90 milioni di ricette ogni anno, i prescrittori, di cui i medici di medicina generale sono la stragrande maggioranza, non indicano alcuna classe di priorità.

DOPO
A partire dal 1 dicembre 2014 i medici di medicina generale indicheranno nella ricetta sia il quesito diagnostico e sia la classe di priorità per le prestazioni previste dal Piano Regionale per il Governo delle Liste di Attesa (DCA 437 del 28/10/2013)
– U (urgente ) da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore;
– B (Urgenza breve) da eseguire entro 10 giorni;
– D (differibile) da eseguire entro: 30 giorni pere le visite; 60 giorni per le prestazioni ambulatoriali;
– P (senza priorità) prestazione programmata per i pazienti cronici.

5. Innovazione Tecnologica: le informazioni sul tuo medico a portata di click sul sito della Regione Lazio

PRIMA
non esisteva uno strumento di informazione e localizzazione delle unità di cure primarie presenti sul territorio.

DOPO
A partire dal 1 gennaio 2015 le Unità di Cure Primarie a sede Unica saranno georeferenziate e geolocalizzate online mediante il sito web regionale. Digitando il nome del proprio medico ogni cittadino saprà indirizzo, giorni e orario di lavoro sia dello studio che della Unità di Cure Primarie a cui fa riferimento.

6. Ricette online e dematerializzate: si chiude il tempo delle ricette rosa

PRIMA
I medici di medicina generale, che sono i maggiori prescrittori, consegnavano al paziente la ricetta (cartacea) rosa contenente le indicazioni di visite, esami o farmaci. Questo sistema genera oggi 90 milioni di ricette cartacee ogni anno.

DOPO
Si avvia il progetto in modo progressivo di superamento del cartaceo con l’introduzione della ricetta dematerializzata. Il medico rilascerà al paziente solo un promemoria con i dati ed il codice fiscale che ha inserito nel sistema nazionale. La farmacia verificherà e confermerà rilasciando i medicinali prescritti. La fase sperimentale durerà 30 giorni, a partire dal 1 novembre nel territorio della ASL di Viterbo e in quello della ASL RmD limitatamente al territorio del Comune di Fiumicino.

Ultimo aggiornamento

30 Novembre 2014, 10:32

Commenti

Nessun commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Salvataggio di un cookie con i miei dati (nome, email, sito web) per il prossimo commento

Powered by Cooperativa EDP La Traccia