Garante privacy, troppi dati sanitari a Ministeri e Regioni

Data:
10 Luglio 2013


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È questo uno degli aspetti sui quali ha richiamato l’attenzione il Garante per la protezione dei dati personali in una segnalazione inviata a Governo e Parlamento. Nella segnalazione il Garante evidenzia i rischi per la privacy dei cittadini che potrebbero derivare da alcune norme contenute nel "Decreto Fare" e nel Disegno di legge sulle semplificazioni.

L’art 17 del decreto, sottolinea la nota del Garante, modificando precedenti disposizioni in materia di Fascicolo sanitario elettronico (Fse), prevede che, a fini di ricerca epidemiologica e di programmazione e controllo della spesa sanitaria, le Regioni e le Province autonome, il Ministero del Lavoro e il Ministero della Salute possano accedere alle informazioni sanitarie presenti nel Fse di tutti gli assistiti, compresi i documenti clinici prima espressamente esclusi.

In questo modo, continua la nota del Garante, tali amministrazioni si troverebbero a utilizzare una enorme mole di dati sensibili (ricoveri, accessi ambulatoriali, referti, risultati di analisi cliniche, farmaci prescritti) che, per quanto non immediatamente riconducibili agli interessati, non sono indispensabili per il raggiungimento di finalità diverse da quella della cura.

L’Autorità, perciò, chiede che la norma venga modificata affinché i soggetti pubblici interessati possano accedere alle sole informazioni effettivamente necessarie per lo svolgimento di tali finalità.


Ultimo aggiornamento

10 Luglio 2013, 07:39

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