FUORILEGGE I MEDICI SENZA ASSICURAZIONE, MA LE COMPAGNIE RIFIUTANO DI ASSICURARLI

Data:
5 Luglio 2012

Centinaia di migliaia di cittadini rischiano di scoprire nel giro di poche settimane che al ritorno dalle vacanze diventerà pressoché impossibile farsi curare dal proprio medico di fiducia.
L’allarme rosso arriva da A.M.A.M.I. – associazione per i medici accusati di malpractice ingiustamente – ed è l’effetto del DL 138 del 13 agosto 2011 che obbliga tutti i professionisti italiani a stipulare un’assicurazione.
La legge entrerà in vigore tra pochi giorni ma già da anni le compagnie assicuratrici, nel silenzio totale del Governo e del Parlamento, rifiutano di assicurare i medici che hanno ricevuto una richiesta di risarcimento (anche se infondata e senza seguito), evitano di assicurare i ginecologi e non coprono il danno da chirurgia estetica mettendoli di fatto in un vicolo cieco: l’attività professionale, senza una copertura assicurativa, dal 13 agosto sarà vietata, come circolare in auto senza polizza.
Mentre le compagnie sono obbligate ad assicurare gli automobilisti, per le polizze dei medici invece non è così.
Le assicurazioni, in assenza di un intervento da parte dell’Esecutivo, sembrano arroccate in una posizione che rischia di stravolgere il sistema dell’assistenza medica come l’abbiamo conosciuto per secoli: dal 13 agosto saranno loro a stabilire quali medici possono continuare a lavorare.
Nei mesi scorsi A.M.A.M.I., in un estremo tentativo di individuare una via d’uscita ad un problema di rilevanza nazionale, ha inviato una richiesta ufficiale alle principali compagnie di assicurazione chiedendo la redazione di una bozza di modello RCT Medici in regime di convenzione da sottoporre ai propri associati.
La risposta è stata il silenzio. "Noi stiamo cercando di fare la nostra parte – afferma Maurizio Maggiorotti, presidente di A.M.A.M.I. – ma gli altri attori della vicenda sembrano totalmente assenti dalla scena.
E’ un fatto inconcepibile.
Bisogna ribadire ancora una volta che l’obbligatorietà della copertura assicurativa, imposta a tutti i professionisti italiani, può essere condivisa ma è folle lasciare alle assicurazioni la discrezionalità di assumere o rifiutare il rischio e di applicare i prezzi che vogliono.
Nella migliore delle ipotesi si assisterà ad una esplosione dei costi per le cure mediche a carico dell’utenza".
Giova ricordare che la legge n. 990 del 1969 con cui fu introdotta l’RC auto era composta da 43 articoli.
L’obbligo dell’assicurazione per i professionisti italiani è stato introdotto con uno sperduto comma della Manovra finanziaria del 2011.
Conclude Maggiorotti: “Chiediamo che il Governo, magari in sede di approvazione del decreto per lo Sviluppo del Paese, introduca norme regolatorie in materia di assicurazione obbligatoria dei professionisti.
Imprescindibile l’obbligatorietà per le assicurazioni di assumere il rischio e l’applicazione del sistema bonus-malus – come per l’RC auto – anche per le polizze dei medici".

Ultimo aggiornamento

5 Luglio 2012, 06:48

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