Fuori legge i medici senza assicurazione: AMAMI porta un’interpellanza in Parlamento

Data:
14 Dicembre 2011

 
E’ stata presentata in Parlamento l’interpellanza urgente sul DPR 138 del 13 agosto 2011 che rende obbligatoria la copertura assicurativa professionale a partire dalla prossima estate.

AMAMI si fa portavoce delle associazioni mediche e dei singoli medici che le compongono per far sì che la Legge in oggetto venga abrogata o modificata.

“Incredibile che i medici -per continuare a lavorare- siano obbligati dalla Legge ad assicurarsi, ma le compagnie di assicurazione non abbiano obbligo ad assicurare i medici” – afferma Maurizio Maggiorotti, presidente di AMAMI, e continua: “ è giusto voler assimilare la RC medica a quella automobilistica ma, come per il mercato dell’RC Auto, le Compagnie devono essere obbligate ad assumere il rischio”.

Una ricerca condotta da AMAMI insieme al Dipartimento di Dermatologia Legale ISPLAD ha evidenziato come oggi sia praticamente impossibile trovare una compagnia che assicuri il danno da trattamento medico aventi finalità estetiche “…tutti i medici che si occupano di estetica e i chirurghi plastici italiani si troveranno ad essere dei fuorilegge…” afferma il presidente di AMAMI e prosegue “inoltre è noto che ogni sanitario che riceve una informazione di garanzia o una richiesta di risarcimento -anche se infondata- può perdere la copertura assicurativa e quindi non potrà più lavorare”.

La norma di Legge stabilisce che “…il professionista deve rendere noti al cliente, al momento dell’assunzione dell’incarico, gli estremi della polizza stipulata per la responsabilità professionale e il relativo massimale..”.

Ma le Compagnie di assicurazione evitano di assicurare professionisti già “sinistrati”, cioè oggetto di semplici richieste di risarcimento, e determinate specializzazioni a rischio di contenzioso (es. ginecologi, chirurghi plastici, medici estetici ed anestesisti) sono assicurate con grande difficoltà.

E’ infatti in uso la clausola RD (riservato direzione) per evitare che l’agente possa assumere autonomamente un numero elevato di Clienti “a rischio” anche in assenza di sinistri.

Senza dimenticare la continua ascesa dei premi che sta portando all’insostenibilità dei costi delle polizze a carico dei medici.

Paradossale la situazione dei ginecologi, se si considera che l’Italia è uno dei Paesi con i più bassi rischi alla nascita, per i quali le polizze possono arrivare a 14.000 euro l’anno.

In questo quadro scoraggiante, AMAMI è stata ispiratrice di un’ interpellanza urgente -( ex articolo 138-bis del regolamento ) nella seduta 556 del 1-12-2011- perché l’obbligo che hanno i professionisti di assicurarsi debba riflettersi sulle assicurazioni con pari obbligo di assumere il rischio di tutelare questa categoria, e di farlo a tariffe sostenibili.

Si auspica anche che la polizza assicurativa del professionista possa essere disdettata solo quando il sinistro sia stato effettivamente individuato come tale nelle sedi appropriate.

Inoltre che venga redatto, con l’ANIA, un modello di polizza assicurativa RCT/Medici di base, valutando se talune delle clausole oggi introdotte nelle polizze in uso non siano da considerare eccessivamente vessatoria e in quanto tali, da sopprimere.

Ultimo aggiornamento

14 Dicembre 2011, 10:52

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