Formia vince la sua battaglia: il centro trasfusionale non sarà tagliato

Data:
27 Marzo 2014

www.corrieredilatina.it Il centro trasfusionale di Formia non sarà toccato ed anzi verrà consolidato, parola del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Dopo mesi di battaglia a tutti i livelli politici ed istituzionali è arrivata la risposta che tantissimi cittadini attendevano. Dopo anni di tagli lineari una notizia che va a sostenere il patrimonio di eccellenze e di professionalità che la provincia di Latina esprime. Nessuno spostamento del centro che opera presso l’ospedale Dono Svizzero.

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE. Zingaretti, commissario ad acta per la sanità del Lazio, precisa che “ridurre gli sprechi della sanità non vuol dire tagliare sui servizi, soprattutto quando questi sono di fondamentale importanza per i cittadini. ‘Oltre ad essere un servizio indispensabile, il centro di Formia è anche un grande produttore di donazioni di sangue e di una cultura della solidarieta’ che la Regione Lazio intende preservare e, ove possibile, incentivare”.

LA SVOLTA. Questa mattina la Regione ha quindi inviato al direttore generale della Asl di Latina, Michele Caporossi, una comunicazione ufficiale nella quale si specifica che il dipartimento trasfusionale di Formia non subirà gli effetti del decreto 480 con cui si prevedeva l’eliminazione di molti centri e la loro trasformazione in semplici punti di raccolta sangue.

L’INTERVENTO DEL SINDACO. “E’ una grande notizia – commenta il Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo –, conferma dell’impegno della Regione e del Presidente Zingaretti a tutela della sanità di questo territorio. Il primo pensiero va agli emotrasfusi, al presidente del Comitato Angelo Riccardelli, a tutti coloro che, nonostante le precarie condizioni di salute, si sono mobilitati facendo sentire la propria voce. Abbiamo raccolto il loro grido, siamo scesi in strada al loro fianco, abbiamo coinvolto la Regione sottolineando il valore strategico del Centro, le difficoltà imposte al territorio da una provincia stretta e lunga, l’impossibilità dei malati di sostenere lunghi viaggi per garantirsi un servizio vitale e la necessità di non chiudere la porta in faccia ai tanti donatori di questo territorio che dimostrano coi fatti la loro solidarietà. E’ solo il primo di altri importanti risultati che ci siamo prefissi, tra cui il rafforzamento del presidio ospedaliero sud e l’avvio di capillari politiche di prevenzione sul territorio”.

Ultimo aggiornamento

27 Marzo 2014, 07:43

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