Formia, interrogazione sulla chiusura del centro trasfusionale

Data:
26 Marzo 2014

www.h24notizie.it Il capogruppo de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Francesco Storace, ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Regione, Nicola Zingaretti, per sapere se intende annullare il provvedimento che dispone la chiusura del Centro Trasfusionale di Formia per salvaguardare, quindi, il diritto alla salute della numerosa popolazione del Sud Pontino. Il Centro Trasfusionale dell’Ospedale «Dono Svizzero» di Formia, infatti, a causa del Decreto nr.U0092/2010 e del decreto nr.U00480 del 6 dic.2013, rischia a breve la chiusura definitiva lasciando operativa solo la raccolta sangue e trasferisce al S.I.M.T. di Latina le attività trasfusionali ed infusionali, salasso-eritroaferesi terapeutico.

«Il Trasfusionale di Formia -si legge nell’interrogazione- ha in carica 63 emotrasfusi e 52 pazienti in salasso-terapia. Altre decine in trattamento eritroaferesi. Alcuni di questi in grave stato di salute. Il Centro raccoglie normalmente oltre 2.000 sacche di sangue ogni anno ne gestisce il trattamento di altre 2.000 di raccolte esterne, per una totalità di 4.000 sacche che rendono autosufficiente tutto il Sud Pontino, con la possibilità anche di fornirle alla Sede centrale di Latina. Il distretto Sud comprende oltre 200 mila abitanti residenti nei 650 kmq di territorio, senza considerare il raddoppio della popolazione nel periodo estivo».

«La chiusura del Centro Trasfusionale di Formia – conclude Storace nell’interrogazione- comporterebbe dei disagi nel ‘deviarè tutta l’utenza al S. Maria Goretti di Latina. Infatti, nel provvedimento di soppressione, non si è tenuto conto della conformità territoriale, che crea una eccessiva distanza da Latina a Castelforte che distano oltre 105 KM con tempi di percorrenza di circa due ore andata e due per il ritorno, delle condizioni di salute con le quali viene affrontato lo spostamento del paziente e della pericolosità della strada da percorrere, notoriamente tra le più rischiose d’Italia».

Ultimo aggiornamento

26 Marzo 2014, 07:10

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