Fondi, la protesta del Comitato pro ospedale: catene ai polsi e fiamme all’atto aziendale

Data:
28 Novembre 2014

Fondi-ospedale-protesta-2www.h24notizie.it Parole pacate ma decise. E, nonostante di sole non ce ne fosse proprio, un mezzogiorno di fuoco… all’atto aziendale. Accendino alla mano.

Mercoledì, dodici in punto, “San Giovanni di Dio”. Al pianterreno di quel gigante malandato, ecco piazzato uno striscione su cui campeggia a caratteri cubitali una frase eloquente: “Non ci fermeremo”. A distanza di qualche metro, la protesta simbolica annunciata ad inizio settimana dal Comitato pro-ospedale di Fondi: una catena umana in catene. Componenti dello stesso sodalizio guidato da Lucio De Santis e cittadini, una trentina in totale, l’uno di fianco all’altro contro un atto aziendale che – sostengono con forza – andrebbe ulteriormente ad affossare le funzionalità del “San Giovanni di Dio”, fino a determinarne la morte. Tra di loro, di contorno nella fila serrata, alcuni volti più o meno noti della politica locale, dal segretario de La Destra a quello della civica “Fondi ci chiama”, passando per diversi attivisti grillini. Ognuno a titolo personale, però, nell’occasione spoglio da colori e casacche.

Tutti per lunghi minuti saldati da quelle maglie di metallo ai polsi, “prigionieri” e a sfidare la pioggia nell’intento di lanciare un ulteriore segnale ai vertici dell’Asl pontina: quel restyling della rete sanitaria “non s’ha da fare”, almeno per come è stato concepito relativamente al vecchio Presidio centro, ospedale di Fondi in particolar modo.

Concetto ribadito ancora una volta dal presidente del comitato ospedaliero, che dopo anni di battaglie proprio non ci sta a vedersi portar via un presidio sanitario funzionale, pronto addirittura a rimanere senza pronto soccorso. Una paventata scure che De Santis e i suoi, che lamentano promesse disattese una dietro l’altra, vogliono evitare in ogni modo: “Vogliamo solo che l’Azienda ascolti le istanze che provengono da questo territorio. E andremo avanti a oltranza”, ha sottolineato tra le altre cose. Mettendo da lì a poco in campo, ad aggiungersi alle catene, un riuscito – e sintomatico –  colpo di teatro finale: la bozza del contestato atto aziendale data alle fiamme in favore di flash e telecamere.

 

Ultimo aggiornamento

28 Novembre 2014, 07:03

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