www.h24notizie.it Condanna di un anno, pena sospesa, a fronte di una richiesta di un anno e sei mesi, per il medico che le somministrò le cure dannose, oltre ad una provvisionale di 80mila euro da saldare nell’immediato, 50mila a favore della diretta interessata e 30mila a marito e figli. Una sorta di ‘acconto’ in vista del  processo di parte civile, dove già tre anni fa era stato riconosciuto un risarcimento di un milione d’euro, a tutt’oggi mai pagato dall’Asl nonostante il rischio di danni erariali.

E’ giunta mercoledì dopo due ore di camera di consiglio, la sentenza di primo grado emessa dal collegio penale del Tribunale di Latina, nell’occasione presieduto dalla dottoressa Maria Assunta Fosso, nei confronti di G.A., il professionista in servizio al ‘Goretti’ accusato di aver causato, per mezzo di cicli di radioterapia somministrati in maniera erronea, lesioni gravissime a Caterina De Filippis, 45enne di Fondi rimasta per sempre pesantemente menomata, subendo tra le altre cose l’asportazione del braccio sinistro.
I fatti contestati si sono verificati nel 2003, proseguendo con aggravamento causale fino al 2007. Alla fine, è stata riconosciuta la validità delle perizie di parte civile effettuate per conto della donna, assistita dall’avvocato Giulio Mastrobattista, da tre luminari in campo radioterapico, che mettevano da parte l’ipotesi che i danni permanenti della De Filippis fossero dovuti ad una rara malattia autoimmune anziché ad una terapia troppo ‘invasiva’, come invece sostenuto dal consulente tecnico a suo tempo incaricato dalla Procura.

“In casi come questi, si deve riconoscere l’onestà intellettuale del pubblico ministero, nell’occasione il dottor Giuseppe Miliano”, ha commentato l’avvocato Mastrobattista a margine della sentenza. “Nonostante la perizia del consulente della Procura, ha tenuto conto anche di quanto relazionato dai nostri incaricati. Adesso, Caterina potrà continuare ad affrontare le proprie cure con maggiore serenità”.