FINALMENTE VICINI AL TRAGUARDO? – I MEDICI FISCALI DI LATINA IN PRIMA LINEA – Medici fiscali contribuiranno ad Enpam. Inps dialoga ma è ferma su incompatibilità (da Doctor33 del 27 luglio 2019)

Data:
27 Luglio 2019

E’ iniziata nel 2013 una lunga battaglia per la difesa dei diritti dei circa 1.000 medici fiscali INPS che improvvisamente si trovarono di fronte al rischio concreto della perdita del lavoro. Fin da allora in prima linea ci furono subito i Colleghi iscritti all’Ordine di Latina che diede loro il massimo supporto.

Fu fondata, il 24 maggio 2013, la ANMEFI (Associazione Nazionale Medici Fiscali), divenuta associazione sindacale di categoria nel 2017, divenuta il sindacato più rappresentativo e a dirigere il quale è stato eletto quale Presidente è il nostro iscritto Claudio Palombi e riconfermato per il triennio 2017 – 2020. Presenti nel Direttivo e nell’Assemblea i nostri iscritti Cinzia Melchior e Mauro Cappelli.

Le tappe della “battaglia” dal 2013 sono riportate nel diario della ANMEFI  :  

http://www.medicifiscali.it/diario-dell-anmefi/

Oggi il punto della situazione è riportato su Doctor33.

Complimenti e in bocca al lupo!

Il Presidente

Giovanni Maria Righetti

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da Doctor33 del 27 luglio 2019

Si va verso un medico fiscale il cui identikit è quello di titolare a tempo indeterminato di convenzione, in larga quota appartenente ai mille già operativi ed inseriti in una “lista ad esaurimento” che non dovranno rientrare in ulteriori graduatorie, e che contribuirà all’Enpam per il 13% del reddito, e precisamente al Fondo della medicina generale. Sono alcune delle importanti novità che comunicano i sindacati al tavolo della Medicina Fiscale Inps – cioè Anmefi, Fimmg, Smi, Cisl, Snami e Sumai- dopo l’incontro del 23 luglio scorso. Annalisa Sette (Snami) comunica altri passi avanti. Per la copertura della malattia, come il medico di famiglia, il medico fiscale verserà all’Enpam (tramite Inps!) lo 0,72%; c’è da parte dello stesso Inps disponibilità a valutare la stipula di una copertura assicurativa per infortuni sul lavoro. Si va inoltre verso una struttura del compenso dove sia distinta una quota di disponibilità oraria, che verrebbe corrisposta anche in mancanza di visita da effettuare, ed una quota per effettuazione visita, con garanzia di un numero minimo fisso di visite (già individuato in 90 al mese su tutto il territorio nazionale) al fine di ottenere un adeguato e dignitoso compenso minimo.
Sull’argomento compensi Inps si è riservata un ulteriore approfondimento da discutere con i sindacati. Piera Mattioli, Responsabile Medici fiscali del Sindacato Medici Italiani-Smi, osserva che la dirigenza dell’Istituto, presenti il Presidente Tridico e il direttore Ammortizzatori Sociali Dottoressa Sampietro, ha espresso comunque sostanziale condivisione della bozza dei sindacati anche in merito alla struttura dei compensi ritenendola coerente, ma riservandosi di approfondire nel giro di un mese. «Smi dichiara la propria soddisfazione sull’andamento dei lavori e in particolare sulla conferma da parte dell’Istituto della volontà di pervenire in tempi brevi alla stipula di un Accordo Collettivo Nazionale che preveda le tutele più volte richieste unitamente ad una retribuzione adeguata. Sono queste le condizioni necessarie per controbilanciare le corrispondenti incompatibilità lavorative volute in maniera imprescindibile da parte dell’Inps», conclude Mattioli. Proprio sulle incompatibilità Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami, dichiara di appoggiare la richiesta fatta dal Sumai di sbloccarle o alleggerirle «per i medici fiscali che già ricoprano incarichi nel Ssn. Anche se l’Inps si dimostra contrario, c’è la nostra attenzione ed il nostro impegno per risolvere questa criticità». 
A inizio luglio l’Inps ha accettato di dibattere a partire dalla bozza dei sindacati, e di non opporre obiezioni alle richieste di tutele ritenute indispensabili: ferie, malattia, gravidanza, diritti sindacali, premio di collaborazione, premio di fine rapporto, accesso al fondo della medicina convenzionata Enpam. Le trattative ora vanno a ridefinire la parte normativa dell’articolato e valutazione dei compensi. L’ipotesi di accordo nazionale triennale prevede tra l’altro che i 1000 medici fiscali presenti nelle liste d’appartenenza provinciali siano convenzionati a tempo indeterminato senza prima dover partecipare a concorsi. Per le nuove coperture l’Inps darà luogo a concorsi entro 60 giorni dalla stipula ma prima vanno ottimizzate le posizioni dei medici operativi, individuando carenze copribili con ore in più.

Ultimo aggiornamento

11 Ottobre 2019, 17:31

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