Stando infatti ad un’indagine condotta da Fipac Confesercenti, ovvero la Federazione Italiana Pensionati del Commercio, i costi attuali del Ssn, sui quali è in arrivo col Patto per la Salute una profonda revisione per rendere le spese omogenee e dirette verso coloro che hanno maggiore reddito, starebbe spingendo sempre più anziani over 65 ad emigrare, grazie alle cure transfrontaliere, per non dover rinunciare a cure, esami diagnostici o l’acquisto di farmaci che in Italia son divenuti insostenibili. Il fenomeno della fuga per le cure low-cost, più accessibili in paesi come la Romania, Cipro, Canarie, Slovenia e Malta, avrebbe infatti registrato una crescita del 20%, incremento notevole con un giro di 400.000 anziani costretti ad emigrare con pensioni variabili tra 650 e 1.000 euro, 270.000, e 1.000 e 1.500, circa 130.000.
Il fenomeno rappresenta quindi uno degli effetti collaterali, sebbene le cure transfrontaliere non siano l’unico, oppure il principale, motivo che alimenta una fuga in netta crescita e che rischia d’impoverire la portata d’azione del Ssn, che si sta anche adattando all’aumento del tasso di vecchiaia italiana, registrando cali anche nella vendita di farmaci con una riduzione netta del 28%, ovvero uno su cinque rinuncia ad acquistarli come illustrato dai dati di Banco Farmaceutico, con una frequenza standard, in questo caso, tra Nord e Sud senza alcuna tipologia di distinzione.
(da Corriere Sanità del 25 maggio 2014)
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