Cure transfrontaliere, Anziani in fuga per cure low-cost

Data:
25 Maggio 2014

La recente direttiva che ha introdotto, sebbene sia ancora del tutto da completare, il modello delle cure transfrontaliere, consentendo ai vari sistemi sanitari di competere tra loro in Europa garantendo le medesime prestazioni offerte ai propri cittadini nazionali anche agli esteri, con rimborsi garantiti però dal sistema di provenienza, potrebbe aver sollevato una questione di non poco conto relativa alle differenze di costi che ogni Paese applica, ciò con qualità assistenziale anche diversa, tale da favorire fenomeni d’emigrazione come starebbe accadendo in Italia.

Stando infatti ad un’indagine condotta da Fipac Confesercenti, ovvero la Federazione Italiana Pensionati del Commercio, i costi attuali del Ssn, sui quali è in arrivo col Patto per la Salute una profonda revisione per rendere le spese omogenee e dirette verso coloro che hanno maggiore reddito, starebbe spingendo sempre più anziani over 65 ad emigrare, grazie alle cure transfrontaliere, per non dover rinunciare a cure, esami diagnostici o l’acquisto di farmaci che in Italia son divenuti insostenibili. Il fenomeno della fuga per le cure low-cost, più accessibili in paesi come la Romania, Cipro, Canarie, Slovenia e Malta, avrebbe infatti registrato una crescita del 20%, incremento notevole con un giro di 400.000 anziani costretti ad emigrare con pensioni variabili tra 650 e 1.000 euro, 270.000, e 1.000 e 1.500, circa 130.000.

Il fenomeno rappresenta quindi uno degli effetti collaterali, sebbene le cure transfrontaliere non siano l’unico, oppure il principale, motivo che alimenta una fuga in netta crescita e che rischia d’impoverire la portata d’azione del Ssn, che si sta anche adattando all’aumento del tasso di vecchiaia italiana, registrando cali anche nella vendita di farmaci con una riduzione netta del 28%, ovvero uno su cinque rinuncia ad acquistarli come illustrato dai dati di Banco Farmaceutico, con una frequenza standard, in questo caso, tra Nord e Sud senza alcuna tipologia di distinzione.

(da Corriere Sanità del 25 maggio 2014)

Ultimo aggiornamento

27 Giugno 2014, 12:46

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