Continua il confronto tra Presidente FNOMCeO e Presidente Ordine Milano sulla certificazione per le attività sportive non agonistiche e quelle ludico motorie. E VOI CHE NE PENSATE?

Data:
19 Settembre 2014

LA PRECISAZIONE DELLA FNOMCEO

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COMUNICAZIONE N.82 _Linee guida certificati medici attività sportiva non agonistica_PROT. 8546 DEL 17-09-2014

LA REPLICA DEL PRESIDENTE DELL’ORIDNE DI MILANO

Prot. n. 15928/RCR/rossj

Milano, 19 Settembre 2014

Al Presidente FNOMCeO

p.c. Presidenti OMCeO d’Italia

Caro Presidente,

leggo la Tua circolare n° 82. Consentimi di affermare che non hai per nulla chiarito i dubbi che formulavo.

1. Tu scrivi che “In ordine al supporto tecnico scientifico e di dottrina si rileva che il razionale scientifico è delineato nella proposta di linee guida approvata da questa Federazione”. Appunto! E’ quindi corretto affermare che il procedimento tecnico che ha portato alla definizione del documento possa essere considerato del tutto autoreferenziale? Inoltre Ti faccio notare che è impossibile capire (dalle firme) chi sono i Colleghi che hanno prodotto il documento e quale sia il loro curriculum.

2. “In particolare per quanto concerne l’attività sportiva non agonistica si rileva che dall’esame della letteratura non vi sono evidenze che indichino in modo diretto il beneficio di uno screening elettrocardiografico di base in termine di riduzione della mortalità”. Appunto! Quindi non c’è una spiegazione logica prima che scientifica all’esecuzione di un ECG “una volta nella vita”. Inoltre faccio notare che ancora non citi le linee guida consultate e la letteratura scientifica di riferimento (cosa che, come ben m’insegni, fa chiunque approcciandosi a temi di carattere scientifico, a cominciare dagli studenti di Medicina).

3. Non si capisce perché per chi fa attività “ludico-motoria” (e può essere la medesima dell’attività sportiva non agonistica, o addirittura con sforzi di intensità più elevata e magari a carattere isometrico) non debba sottoporsi a controlli. A questo proposito vorrei invitarTi a chiedere a chi esercita attivamente la professione ciò che accade tutti i giorni negli studi medici (proprio in questa stagione): il certificato viene chiesto di continuo anche per le attività ludico-motorie. Come sai, il Decreto del Fare dell’agosto 2013 ha ribaltato quanto pubblicato in G.U. pochi giorni prima ed ha abolito “l’obbligatorietà” del certificato (ma che vuol dire?? Il certificato lo si fa o no e in questo secondo caso perché, allora, la Federazione non dice pubblicamente a tutti i cittadini che è inutile e quindi di NON chiederlo più?).

Quando si mette sul mercato farmaceutico una nuova molecola si deve (giustamente) produrre all’Autorità Regolatoria una corposissima documentazione. L’approccio è rigoroso e scientifico: si ha a che fare con la salute delle persone. Perché quando si fanno queste linee guida l’approccio non sembra essere altrettanto rigoroso? Non si ha a che fare, anche in questo caso, con la salute dei cittadini? Perché non sembra si consideri l’attività certificativa alla stregua di qualsiasi altro atto medico?

Con i più cordiali saluti.

Il Presidente (Roberto Carlo Rossi)

Ultimo aggiornamento

19 Settembre 2014, 11:38

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