Codici bianchi – certificazione di malattia e prescrizione farmaci – PPI e Continuità assistenziale (ex Guardia Medica) – UN CORTO CIRCUITO – L’analisi del problema da parte dell’Ordine dei Medici di Latina

Data:
11 Agosto 2019

E’ giunta a conoscenza dell’Ordine dei Medici di Latina una disposizione risalente a mesi addietro da parte di Dirigenti Medici della ASL Latina che obbliga i Medici operanti nei Punti di Primo Intervento a effettuare prescrizioni farmaceutiche e/o rilasciare certificazioni di malattia. Sembrerebbe quali prestazioni aggiuntive a quelle proprie di emergenza – urgenza e non soggette a preventiva visita medica.

Tale disposizione dovrebbe essere stata la conseguenza del fatto che la ASL Latina ha preso atto, a seguito di segnalazione dell’Ordine dei Medici di Latina,che le postazioni itineranti non sono dotate di regolare ambulatorio medico e, di conseguenza, non è possibile svolgere attività di continuità assistenziale se non a domicilio a seguito di allerta della centrale telefonica.

(Infatti, compito dettato dalla norma dei medici della continuità assistenziale è quello di sostituire i medici di medicina generale nei giorni prefestivi, festivi  e notturni. Laddove recatosi a domicilio si trovi di fronte ad una emergenza – urgenza, trasferirà al 118 la prosecuzione delle cure).

L’Ordine, nel segnalare tale irregolarità, aveva anche avuto assicurazione che, come da normativa, la ASL avrebbe subito richiesto alla Regione l’autorizzazione a istituire regolari ambulatori presso la postazioni itineranti. Tale procedura non risulta alla data odierna essere stata attivata oppure portata a termine.

La conseguenza di questa cessazione di attività, anomala, presso le sedi delle postazioni itineranti ha interrotto quel flusso non trascurabile di cittadini che, abituati da anni, si recavano presso tali sedi per chiedere certificazioni di malattia e/o prescrizioni di farmaci, di fatto obbligando i medici, privi di idonea struttura, a rilasciare tali certificazioni senza il supporto di una visita e una diagnosi.

Il divieto di rilasciar certificazioni e prescrizioni presso le postazioni itineranti ha aumentato in maniera eccessiva le richieste presso la centrale telefonica di interventi di visite a domicilio da parte dei medici della continuità assistenziale.

Al fine di evitare conflitti con i cittadini, disorientati dalla interruzione di tale prassi, dapprima i medici di alcune postazioni itineranti hanno impropriamente chiesto di continuare a certificare e a prescrivere ma giustamente i loro superiori gerarchici hanno rilevato che l’atto di certificare e prescrivere non poteva essere compiuto senza una visita medica.

Successivamente, come detto, una disposizione ha deciso che tale attività fosse espletata dai medici dei Punti di Primo Intervento (PPI) che sono dotati di ambulatorio medico autorizzato.

Problema risolto?

Cerino rimasto acceso in mano ai PPI?

Postazioni itineranti liberate dai cittadini che bussano alle loro porte?

PRIMA CRITICITA’

Le prescrizioni e certificazione di che trattasi, di norma non urgenti e quindi classificate come codici bianchi, dovrebbero essere soggette presso i PPI a ticket.

SECONDA CRITICITA’

L’aumento dei codici bianchi presso i PPI causato da questa direttiva ha convinto ancor più la ASL che tali presidi dovrebbero essere superati da altra organizzazione poiché non sembrerebbe tecnicamente possibile separare tale flusso dagli altri

TERZA CRITICITA’

A seguire, aumenta la convinzione da parte della ASL che sia giustificato impiegare nei PPI i medici della continuità assistenziale e non i medici della emergenza territoriale

QUARTA CRITICITA’

Prosegue il flusso dei cittadini che impropriamente bussano alle porte della postazioni itineranti della continuità assistenziale tant’è che alcuni medici hanno chiesto di trasferire tali sedi in posti non resi noti al pubblico.

QUINTA CRITICITA’

Viene fatto passare il messaggio che certificazioni e prescrizioni presso i PPI possano essere rilasciate senza visita medica

Ultimo aggiornamento

12 Agosto 2019, 08:17

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