CASO BARILLARI – FIMMG Roma: scienza subordinata alla politica tipico dei regimi totalitari – Il politico deve governare non contestare – Politica e scienza sullo stesso piano (da FIMMG Roma dell’8 agosto 2018)

Data:
8 Agosto 2018

Parlare di scienza in contrapposizione od in subordinazione alla politica è proprio di storici regimi totalitari che usavano in modo distorto e strumentale fatti scientifici per fare le peggiori schifezze della storia umana.

Non è il caso di fare paragoni simili, però ricordare non fa male.

Diciamo che mentre la scienza tende, non sempre riuscendoci per umani limiti, a rendere tutto evidente, ripetibile, la politica ovvero il governo della cosa pubblica ha delle sfumature che non sempre sono razionali.

La politica tende a rappresentare l’interesse generale e chi viene votato ed eletto nel corso del mandato svolge il suo programma sempre nell’interesse generale sia all’opposizione che al governo.

L’interesse generale è quello che tutela i ricchi, i poveri, gli svantaggiati, i malati, i deboli, almeno nella cultura europea attuale.

La cosa pubblica in italia non è che abbia grande successo, quello che è pubblico è di tutti e purtroppo per molti equivale a dire di nessuno e quindi poco tutelata.

La salute è un bene che la Nostra costituzione tutela, le regioni gestiscono il sistema pubblico, lo stato garantisce i livelli di assistenza.

Nonostante il risicato finanziamento il sistema italiano non sfigura tra quelli europei.

Sul tema vaccini aldilà delle opinioni c’è da chiedersi se l’interesse generale sia quello di garantire una copertura idonea tale da evitare casi di malattie trasmissibili e pericolose oppure quello di salvaguardare opinioni per quanti rispettabili ma senza dati di fatto a sostegno.

Se sia di interesse generale garantire a tutti i bambini in età scolare un contesto privo di rischi infettivi oppure no.

Un medico se deve usare un prodotto informatico lo chiede a chi ne capisce così come se deve ristrutturare casa lo chiede ad un ingegnere.

In sanità invece è ormai prassi consolidata ‭sparare sul pianista.

Una volta perché ha interessi personali una volta perché e’ soggiogato da big pharma una volta perché fa solo gli interessi della categoria.

Beh, chi la pensa così non parla dei medici.

Un medico non vaccina perché ci guadagna, non vaccina chi non vuole essere o non può essere vaccinato, non vaccina perché qualcuno gli dice di farlo.

Chi fa così non è un medico.

Sulla politica così come su ogni lavoro professione o disciplina ci sono le persone oneste ed i disonesti.

Anche nella politica ci sono ma nessuno si sogna di delegittimare una classe dirigente per colpa di qualche cialtrone oppure di adombrare chissà quali nefandezze solo per il fatto che ci sia resi disponibili a rappresentare politicamente la volontà popolare.

Questo noi.

Sui medici, purtroppo, e si vedono i risultati con le violenze continue, non possiamo dire la stessa cosa.

PL Bartoletti FIMMG Roma

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Si legge su Quotidiano Sanità il post di Davide Barillari del Movimento 5 stelle del Lazio.(LEGGI QUI)

Bene, possiamo dirci soddisfatti.

Il signor Barillari riesce laddove la filosofia e altri saperi da millenni si interrogano , ovvero sul rapporto talvolta difficile tra la politica e la scienza.

Il signor Barillari è convinto che la politica venga prima della scienza.

Ne ha facoltà come opinione di un normale cittadino, ormai se ne sentono tante, se invece ne parla da politico la prudenza sarebbe opportuna.

La cultura greca si è occupata molto del fenomeno ma ha sempre ben distinto i diversi poteri, assumendo che l’una o l’altra dovessero prendere le redini del governo di una data situazione, secondo le necessità.

Il politico su una nave non contesta il timoniere, il politico non contesta il sapere medico.

Il politico deve governare , ovvero decidere quante navi deve avere la sua flotta o quanti ospedali o “similibali” deve avere il suo territorio, o quante scuole bisogna costruire dopo aver ascoltato il pianto degli insegnanti sulla drammatica caduta della istruzione italiana.

Politica e scienza dovrebbero lavorare in un’alleanza , in cui l’una sostiene l’altra, dove la politica si attiene alla scienza per assumere le decisioni e dove la scienza studia per permettere a tutti le stesse conoscenze, in questo senso non c’è nulla di più democratico della scienza che offre le stesse possibilità a tutti, se poi uno non le vuole cogliere e approfondire con lo studio, non le deve neanche contestare non essendo possibile che un matematico metta a confronto le sue tesi con un regista cinematografico o un idraulico o un non medico dica al medico cosa deve fare, vista così, la scienza di certo non è democratica.

Gli unici esempi nella storia in cui la politica ha primeggiato sulla scienza, o forse dovremmo dire “imbavagliato” la scienza, appartengono ai dittatori, agli imperatori alla Nerone o alla Santa Inquisizione.

I dittatori passano, per fortuna, la scienza resta, per sua intrinseca proprietà.

Maria Corongiu FIMMG Roma

Ultimo aggiornamento

10 Agosto 2018, 07:47

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