Aumentano le allergie a Latina e nel Lazio

Data:
10 Aprile 2014

www.latina24ore.it A Roma è allarme allergie e gli esperti riuniti a congresso puntano il dito contro l’inquinamento. In aumento anche le allergie a Latina. «La situazione a Roma e nel Lazio è preoccupante», avverte Domenico Schiavino, direttore dell’Istituto di allergologia e della Scuola di specializzazione in allergologia del Policlinico Gemelli.

«Le allergie e i pazienti aumentano a causa dell’inquinamento ambientale», e «sebbene il Lazio non sia una regione a grande sviluppo industriale, lo smog della Capitale è sufficiente per aumentare il livello medio di incidenza. Abbiamo rilevato – tesimonia – che tantissime persone che nelle altre regioni avevano soltanto modesti disturbi, una volta a Roma hanno presentato disturbi via via maggiori. Questo perchè lo smog veicola più profondamente le particelle polliniche per le vie respiratorie, provocando una maggiore sensibilizzazione e una maggiore facilitazione di disturbi respiratori e polmonari».

I principali nemici del respiro dei romani sono le graminacee, i cipressi nel periodo pre-primaverile, e la parietaria officinalis. «Preoccupanti anche le impollinazioni di graminacee, una delle allergie più diffuse nel Lazio – proseguono gli esperti – ma nel periodo estivo è in arrivo anche l’allergia all’ambrosia, uno dei maggiori responsabili di allergie respiratorie negli Usa, sbarcato in Italia circa 15 anni fa per l’intensificarsi dei viaggi aerei. Nelle province di Rieti, Frosinone e Latina, invece, sono in aumento le allergie all’ulivo».

Per aiutare i pazienti a comprendere e a riconoscere la malattia, sarà presentato un piccolo elenco salvavita, 5 consigli su cosa fare e cosa non fare per non incappare in diagnosi errate su ‘dottor Googlè, e per evitare un abuso di farmaci che può provocare danni permanenti. «I sintomi sono spesso simili a quelli di un’ampia fascia di altre malattie – aggiunge Triggiani – Fastidi gastrointestinali, ad esempio, come gonfiori o mal di pancia, sono tipici non soltanto delle allergie alimentari, ma anche di intolleranze o altre condizioni». Gli equivoci, secondo gli allergologi, si hanno anche con i sintomi respiratori: l’iperreattività bronchiale, forte sensibilità delle vie aeree che diventano molto sensibili a stimoli quali fumo, odori forti, agenti irritanti, può essere confusa con l’asma allergica.

«In questi casi – conclude Triggiani – una persona su due consulta il web: nel 90% dei casi l’informazione via Internet è scorretta, o in toto o parzialmente. E se la diagnosi è errata, il paziente che si rifugia subito in farmaci può incorrere a danni significativi, oltre ovviamente a non curare nulla. Anche quando la diagnosi è corretta, c’è bisogno di attenzione per capire non soltanto il sintomo, ma per individuarne le cause».

Ultimo aggiornamento

10 Aprile 2014, 06:37

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