VIGILI ASSENTEISTI A CAPODANNO: 59 medici indagati 50 senza visita al malato 9 sostituti per utilizzo fraudolento di credenziali del titolare (da fimmg lazio del 16 giugno 2015)

Data:
17 Giugno 2015

REPUBBLICA: di FRANCESCO SALVATORE Inchiesta vigili urbani assenteisti di Capodanno: entra nel vivo l’indagine sulle assenze fra i caschi bianchi capitolini a cavallo della notte di San Silvestro, proprio quando la città, fra concerti e manifestazioni, ha più bisogno di contare sulla disponibilità in strada dei propri agenti. È sul fronte dei medici, al momento, che si stanno concentrando le verifiche più stringenti dei carabinieri. Gli investigatori da mesi stanno interrogando i firmatari dei certificati che hanno permesso agli agenti della municipale di attestare il loro stato di malattia. E di essere esonerati, quindi, dal servizio.

Un’operazione che sta dando dei risultati notevoli dal punto di vista dei numeri. Salgono a 59, infatti, i professionisti finiti sotto la lente della procura: 50 di loro hanno ammesso di aver firmato un certificato medico, necessario ai vigili urbani per evitare il servizio in strada, senza aver visitato il paziente. Risultato è che i professionisti sono stati segnalati all’autorità giudiziaria e, appena finiranno le audizioni, saranno indagati per falso in certificazione medica. Per quanto riguarda i restanti nove medici, invece, si tratta di camici bianchi che erano in servizio a Capodanno in sostituzione del medico titolare. La condotta, che produrrà delle responsabilità penali a loro carico, non è stata tanto quella di aver firmato un certificato medico senza aver visitato il paziente, quanto essersi introdotti nel sistema informatico dell’Inps con le credenziali del collega titolare, trasmettendo la certificazione medica che attestava lo stato di malattia del vigile.

Detto in altri termini, a prescindere dalla veridicità del documento emesso, questi nove professionisti rischiano l’accusa di accesso abusivo a sistema informatico e sostituzione di persona. I carabinieri di piazzale Clodio, infatti, dopo essere venuti a conoscenza dai medici titolari di non aver firmato alcun pezzo di carta, chi perché in vacanza, chi perché malato, si sono rivolti ai sostituti, che hanno ammesso di aver utilizzato nome account e password del collega. Segnalati, quindi, ai pm Nicola Maiorano e Stefano Fava, titolari dell’inchiesta, saranno iscritti sul registro degli indagati non appena termineranno tutti gli interrogatori. Per ora il numero dei medici sentiti ammonta a poco meno di 300. Più della metà, considerando che i caschi bianchi assenti per malattia sono stati 533. Detto questo, va aggiunto che a ogni medico che ha firmato un certificato fasullo, corrisponde un vigile urbano che ha usufruito dello stesso. Altrettanti caschi bianchi, ovvero 59, non si sarebbero presentati in servizio presentando tale certificazione non avvalorata da una visita medica. Al termine delle audizioni dei medici, i pubblici ministeri passeranno sotto la lente anche le loro posizioni. Rischiano di finire iscritti nel registro degli indagati per truffa.

Ultimo aggiornamento

17 Giugno 2015, 08:58

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