Tutelare la salute dei viaggiatori, corso Fad per informare i medici

Data:
8 Giugno 2018

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7 giugno 2018

Il numero di viaggiatori internazionali è in continuo aumento e i problemi sanitari legati ai viaggi si moltiplicano, specie quando le rotte sono inusuali e si rivolgono verso i Paesi in via di sviluppo. È importante che, prima di partire, i viaggiatori siano adeguatamente informati per ridurre i rischi di ammalarsi durante il soggiorno e vengano sottoposti alle vaccinazioni disponibili per le patologie endemiche nelle aree dove si dirigono.

È questa la ragion d’essere di “Atlante della salute in viaggio”, un corso Fad di 15 ore che fornisce 15 crediti formativi Ecm: è targato Edra ed è rivolto a medici e farmacisti. Il docente è Alberto Tomasi, responsabile Area igiene pubblica all’Azienda sanitaria Nord Ovest della Toscana, che aveva già realizzato un volume sul tema: “Guida alla salute in viaggio. Paese per paese”, dove sono riportate tutte le indicazioni, i comportamenti corretti, le informazioni sui vaccini, sui climi, su cosa portare in valigia. «Dal successo del volume – spiega Tomasi – è nata l’idea del corso, che è utile per tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, coloro che lavorano negli ambulatori di medicina dei viaggiatori, ma anche per i medici di medicina generale e i farmacisti, che spesso sono i primi interlocutori delle persone che si accingono a un viaggio».

Le destinazioni possibili sono moltissime e per ognuna di esse la situazione sanitaria è sempre in evoluzione: è quindi normale che gli operatori sanitari abbiano bisogno di una sensibilizzazione e di maggiori conoscenze che devono essere continuamente aggiornate. «Gli operatori dovrebbero essere almeno a conoscenza che in tutte le Asl ci sono ambulatori di medicina dei viaggiatori» ricorda Tomasi, che è presidente della Società italiana di medicina di viaggi e migrazioni (Sinvim).

E non sono solo i turisti ad aver bisogno dei servizi di medicina dei viaggiatori: «Una delle principali categorie che necessita protezione è costituita dai lavoratori che, a differenza dei turisti, si recano più spesso in località remote e a maggior rischio e a volte si fermano per molto tempo». Non è neppure necessario allontanarsi troppo dall’Italia per essere esposti a rischi che si potrebbero facilmente evitare e Tomasi porta l’esempio dell’encefalite da zecche: «È una patologia rara ma altrettanto drammatica di altre più conosciute e tipiche dei Paesi tropicali, eppure è diffusa in molte aree dell’Europa; contro l’encefalite da zecche abbiamo a disposizione un vaccino ma non c’è ancora la giusta sensibilità perché i viaggiatori si cautelino contro queste evenienze».

 

 

Ultimo aggiornamento

23 Novembre 2023, 20:42

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