Smi-Fimmg: test d’ingresso a Medicina generale falsati (da DoctorNews33 del 27 marzo 2015l

Data:
27 Marzo 2015

L’odissea dei test per i medici inizia con l’ingresso in ateneo ma una volta laureati le cose non vanno meglio: per l’accesso alla specialità l’anno scorso c’è stata l’inversione dei set delle domande, i cui effetti sono stati appena disinnescati da una sentenza Tar. Invece per l’accesso al triennio di medicina generale 2014-17, dove sono stati attribuiti punti per una risposta errata falsando le graduatorie, il ministero della Salute ha detto alle Regioni di rimediare da sole. Ognuna può decidere se e quanti punti dare in più a chi aveva risposto giusto alla domanda ma era stato considerato in errore, e/o in meno a chi ha azzeccato la risposta “istituzionale”. Lo apprendiamo leggendo una risoluzione della Regione Campania. La domanda era relativa ai farmaci che non si usano mai per l’angina instabile, la risposta da dare era “digossina”, ma la risposta che dava punti era “nitrati”: la Campania ha deciso di attribuire un punto in più agli studenti che avevano dato la risposta esatta considerata errata dalle Commissioni, e uno in meno a chi aveva scritto “nitrati”. Altre regioni hanno fatto diversamente. Due studentesse campane già inserite avrebbero dovuto essere tagliate e tre studenti avrebbero dovuto essere accolti, ma la Regione ha deciso di tenere tutti per evitare altri ricorsi. Fimmg Formazione ha scritto al Ministero della Salute che cura i test, una lettera dove denuncia che le regioni sono lasciate sole, «sia sui modi per rimediare agli errori nei quiz sia sul come agire quando si liberano dei posti a causa di defezioni improvvise di loro colleghi», spiega Salvatore Caiazza leader dei giovani campani. «Alcune inseriscono subito i concorrenti rimasti indietro in graduatoria, altre invece promettono il posto l’anno dopo. Si creano disparità che avvantaggiano i concorrenti in certe regioni in altre no. Nella lettera chiediamo al Ministero una linea di condotta comune in tutta Italia». Massimiliano Lucarelli responsabile Formazione Sindacato Medici Italiani ricorda come le sentenze contro le irregolarità nei quiz stiano dando esiti sfavorevoli agli studenti, come dimostra il “no” del Tar ai 180 specializzandi ricorrenti con Codacons per essere ammessi in soprannumero alle scuole. «Peraltro – osserva Lucarelli – gli aspiranti specialisti sono giudicati con un sistema automatico; nel caso dei futuri medici di famiglia la correzione dei quiz è manuale, e le prove sono spezzettate in varie sedi; i controlli, affidati alle regioni, non sono uguali dappertutto. Qualcuno ha denunciato episodi di “copiatura” delle risposte, e in alcuni casi gli studenti non hanno ottenuto il punteggio che si aspettavano. Alcuni, rientrati in possesso degli elaborati, hanno verificato che erano stati loro attribuiti punti in meno, in un caso ben 14. E se a qualcuno fossero stati attribuiti punti in più…?» Anche Smi farà una richiesta al ministro della Salute e al sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone per intervenire sia sui test di medicina generale, affidati al primo, sia su quelli di specialità. «Chiediamo siano tutti automatizzati», dice Lucarelli. «O che nel dare i punteggi per l’ingresso al triennio mmg i commissari non siano lasciati soli ma siano affiancati da rappresentanti esterni dei giovani medici, anche a onere zero per lo Stato, così da limitare al minimo l’errore umano ».

Mauro Miserendino

Ultimo aggiornamento

27 Marzo 2015, 07:21

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