Sistema emergenza territoriale, Fimmg-Es: “Esodo medici rischia di dare il colpo di grazia al settore” (da DIRE del 26 marzo 2019)

Data:
26 Marzo 2019

Roma, 26 mar. – “Bisogna assolutamente arrivare alla soluzione delle problematiche che attanagliano la Medicina Generale. Ormai occorre trovare urgentemente un equilibrio affinche’ non venga decretata la morte del Sistema dell’Emergenza Territoriale”. Questo l’appello di Francesco Marino, segretario nazionale del Settore Emergenza Fimmg.

“Vorremmo ricordare alla Ministro Grillo che nella conversione in legge del decreto Semplificazioni del 14 dicembre 2018, n.

135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, cosi come previsto all’art. 9 dove si prevede la possibilita’ di partecipare alle zone carenti sia dell’Assistenza Primaria sia per gli incarichi in Emergenza Territoriale, gia’ mentre si frequenta CFSMG (Corso di Formazione Specialistico in Medicina Generale), a patto che si sia in possesso dell’ Abilitazione all’Emergenza cosi come previsto dalla normativa ancora in vigore”, spiega in una nota.

“Se non viene prevista la possibilita’ di conseguire l’Abilitazione all’Emergenza- continua- inserendola nel programma gia’ dal primo anno del CFSMG si reca una grande discriminazione nei confronti dei Medici che sono orientati a voler lavorare nell’Emergenza, in quanto non hanno possibilita’ di concorrere all’assegnazione delle zone carenti in Emergenza Territoriale.

Secondo la normativa vigente per abilitarsi all’Emergenza si deve completare prima il CFSMG ,non ristrutturando l’organizzazione del CFSMG, si creano false speranze e arriveremmo alla conclusione che la soluzione proposta e’ solo un grande bluff.

Sul tavolo delle vertenze si discuta anche il destino dell’Emergenza Territoriale”.

“Nel SET (Servizio di Emergenza Territoriale) lavorano Colleghi che continuano ad avere incarichi senza interruzioni, ben oltre il tempo previsto dalle normative contrattuali. Chi permette che queste situazioni si protraggano negli anni, ha la responsabilita’ morale di dare risposte a Medici che si trovano ormai in una precarieta’ e incertezza storiche, nonostante abbiano acquisito professionalita’ ormai consolidate. Noi non chiediamo sanatorie – sottolinea ancora Marino – ma solo la possibilita’ di rivedere le modalita’ di accesso alla Medicina dell’Emergenza Territoriale Convenzionata. La proposta Fimmg consiste nel separare l’accesso all’Emergenza Territoriale da quello della Medicina Generale , predisponendo una graduatoria regionale di settore previo superamento corso di abilitazione all’emergenza secondo normativa vigente. aperto a medici laureati ed abilitati, per l’accesso agli incarichi a tempo indeterminato in EST”.

“Nella prima stesura del decreto Semplificazioni era prevista la revisione delle modalita’ di accesso all’Emergenza Territoriale Convenzionata, non riusciamo a capire perche’ sia stato stralciato quel comma dal decreto, proponendo in seguito delle norme farraginose che mai e poi mai snelliranno l’accesso all’Emergenza, a meno che non ci sia un disegno che prevede lo smantellamento del SET cosi’ come attualmente organizzato, prevedendo in futuro un servizio senza Medici a bordo delle Ambulanze. E’ vitale per il Settore mettere mano alle modalita’ di accesso. Puo’ essere anche un programma, secondo alcuni legittimo, ma che lo dicessero chiaramente ai Cittadini che il futuro del SET e’ quello di un servizio destinato a funzionare senza o con pochissimi Medici a bordo delle Ambulanze. Poi da qui in poi inizia a parlare di situazioni particolari nelel regioni in modo molto confuso…”.

“Alla luce di come sta evolvendo la situazione la Segreteria Nazionale Fimmg di Settore segue con molta apprensione la realta’ siciliana, dove l’unica cosa che ha ottenuto il Decreto Assessorile del 11/12/2018 (misure per il superamento del precariato del personale medico sostituto operante nei servizi di emergenza 118 pubblicato sul G.U.R.S. del 21 dicembre 2018), concepito con l’intenzione di permettere solo ad alcuni Colleghi precari del 118 di arrivare dopo anni e anni di precariato alla stabilizzazione lavorativa , e’ stata quella di mettere i Medici gli uni contro gli altri e di scatenare una guerra tra poveri senza che si possa trovare una soluzione per evitare il ricorso alle tutele giudiziarie. Avevamo suggerito come Fimmg Ee di permettere ai Colleghi di accedere alla stabilizzazione in subordine agli aventi di ritto, senza impelagarsi nella possibilita’ di partecipare in sovrannumero al CFSMG, andando a stravolgere una programmazione ormai consolidata. Siamo pronti a dialogare con la Politica per trovare una soluzione siamo in attesa che venga organizzato un incontro tra le parti”, prosegue l’esponente della Fimmg.

“Altra situazione degna di attenzione e’ quella del Piemonte, dove all’art 135 della ‘Legge annuale di riordino dell’ordinamento regionale (legge omnibus)’ approvato lo scorso 17 dicembre dal Consiglio regionale e’ stato stabilito per Medici che, lavorano da anni nel settore, e che hanno contribuito a salvare tante vite dei Cittadini, anche questi formatisi con il corso di Abilitazione all’Emergenza svolto regolarmente secondo la normativa in vigore, potessero arrivare alla stabilita’ lavorativa. E’ stata impugnata dal governo. Non possiamo permetterci di perdere queste Professionalita’ consolidate negli anni – prosegue Marino -. In Puglia si e’ in procinto di approvare una legge regionale istitutiva dell’Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza ) prevista dalla Ddl n 157 del 2 agosto 2018, con una strutturazione tale che, nemmeno tanto velatamente, decretera’ la fine dell’attuale Set-118. E’ dell’altro giorno la notizia che in alcune ASL il reclutamento di Medici di Pronto Soccorso e’ andato deserto oggi, come e’ possibile pensare alla sostenibilita’ del SET domani se gia’ oggi non si riescono a coprire carenze di Medici?”.

“Nel Lazio – aggiunge – ci giungono notizie della imminente riattivazione dei Corsi di Abilitazione all’Emergenza Territoriale stante la difficolta’ a coprire i posti vacanti nell’Ares. In Liguria ci sono medici ormai prossimi a lasciare il servizio dopo una vita da precario, e potrei continuare parlando di tutte le altre Regioni italiane Una volta per tutte ci dicessero quali sono le proposte per il mantenimento del Servizio di Emergenza Territoriale con l’attuale strutturazione. Facessero le loro proposte, noi la nostra l’abbiamo piu’ volte esplicitata, l’abbiamo condivisa con i Sindacati rappresentativi di Settore, siamo disponibilissimi a confrontarci”.

“Il nostro obbiettivo – conclude – e’ dare sevizio ai cittadini, assicurare a tutti i cittadini un servizio cosi come previsto nei Livelli Essenziali di Assistenza. Le proposta estemporanee destabilizzano ancora di piu’ un Settore in enorme sofferenza, l’esodo di Medici prossimi ormai al Pensionamento, dara’ il colpo di grazia ad un Settore gia’ agonizzante. Se non si pone rimedio rischiamo di avere Medici che lavorano nel SET destinati a fare i precari a vita, e sarebbe la morte del Settore che e’ gia’ in carenza da anni”.

Ultimo aggiornamento

26 Marzo 2019, 22:06

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