OMCeO Latina Se un medico concede in parziale utilizzo il proprio studio ad un altro medico
Data:
31 Gennaio 2010
da Sole 24 ore – Risposta 277
D – Un medico libero professionista e in possesso di partita Iva, prende in affitto, da una società, un appartamento che utilizza come studio medico. Concede tre giorni alla settimana L’uso di una stanza a un medico ospedaliero in intramoenia e, quindi, senza partita Iva. Questi versa una percentuale sulle prestazioni sanitarie da lui effettuate.
Si chiede se su questo importo va applicata l’Iva oppure una marca da bollo di 1,81 euro. È importante se l’immobile è accatastato “A” o “A10”? Chi è responsabile della mancata applicazione Iva?
R – La locazione di un locale accatastato come immobile abitativo (categoria catastale A con esclusione di A10) è esente da Iva anche se utilizzato come studio medico.
Se invece l’immobile è accatastato come ufficio (A10), i canoni sono obbligatoriamente soggetti a Iva, perché il conduttore è assimilabile a un privato, non essendo titolare di partita Iva.
La norma di riferimento è l’articolo 10, numero 8), del Dpr 633 del 1972.
Ai fini Iva è rilevante la destinazione catastale dell’immobile e non il suo effettivo utilizzo (circolare Agenzia delle Entrate 27/E del 4 agosto 2006). Si. segnala, infine, che se vengano resi
altri servizi oltre alla messa a disposizione di un locale (ad esempio, servizi postali, di segreteria,
eccetera) non è applicabile la disciplina della locazione: in tal caso, essendo fornita una prestazione di natura complessa, il relativo corrispettivo è obbligatoriamente da assoggettare a Iva (circolare 12/E del 1° marzo 2007, paragrafo 8.i).
Responsabile della eventuale mancata applicazione dell’Iva è il medico che concede in locazione l’uso dell’immobile, in qualità di soggetto passivo d’imposta.
Ultimo aggiornamento
31 Gennaio 2010, 06:10
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