Per anni e anni ho raccolto i commenti, le confidenze e la delusione di tanti iscritti che non si sentivano soddisfatti della insufficiente preparazione nel corso della frequenza in alcune scuole di specializzazione. I motivi erano di vario tipo, sono a conoscenza di molti e non mi dilungo qui ad elencarli.

Finalmente, è stato introdotto un meccanismo di valutazione dell’offerta formativa delle scuole. Possiamo tutti immaginare che gli inizi di una riforma così “rivoluzionaria” (per l’Italia) sia stata vissuta come uno shock per alcune Università  anche prestigiose (in Italia), quasi come un delitto di “lesa maestà”, e possiamo prevedere che all’inizio potranno verificarsi dei disagi che sicuramente si riduranno nel tempo.

Lo considero una conquista di civiltà così come lo è stata l’introduzione del concorso nazionale che, seppur costringendo molti colleghi a trasmigare lontano da casa con un impegno economico a volte non indifferente (ma sappiamo anche come la mobilità dei giovani sia ormai una normalità anche in tanti altri campi di attività), ha cancellato in tanti casi una situazione di vassallaggio non più tollerabile.

Il Presidente

Giovanni Maria Righetti