Scopriamo il “Liceo Biomedico” – Da un’esperienza le proposte di riforma per non rendere burocratica la scelta di percorrere gli studi di medicina – L’adesione dell’Ordine dei Medici di Latina

Data:
29 Giugno 2019

PROBLEMI PEDAGOGICI E DIDATTICI  – Il Liceo Biomedico e la revisione dell’accesso a Medicina. – Da un’esperienza le proposte di riforma

L’INTRODUZIONE DI UNA NUOVA DISCIPLINA, BIOLOGIA CON CURVATURA BIOMEDICA, NEL PIANO DI STUDI DI UN LICEO SCIENTIFICO DI REGGIO CALABRIA HA DATO IL VIA AL NUOVO PERCORSO SPERIMENTALE DEL LICEO BIOMEDICO

Nel 2011 il Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria ha ideato e promosso, grazie a un’idea della dirigente scolastica, prof.ssa Giuseppina Princi, insieme al locale Ordine dei Medici e dei Chirurghi, una sperimentazione con l’introduzione di una nuova disciplina nel piano di studi dello studente: biologia con curvatura biomedica con la docenza affidata ai professori di biologia del Liceo e agli esperti medici designati dall’Ordine.

A conclusione di due cicli scolastici (6 anni) di sperimentazione al Liceo i dati sono particolarmente positivi: innanzitutto, il 78% degli studenti inseriti nel percorso, ha superato i test di accesso alle facoltà medico-sanitarie a numero chiuso senza alcuna preparazione ulteriore; il 30% degli studenti inseriti nel percorso si è ritirato nel corso del triennio di sperimentazione in quanto ha capito di “non avere l’attitudine a fare il medico”.

Un modello didattico di riferimento

A fronte di questi risultati, la Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici e dei Chirurghi e degli Odontoiatri e il Ministero dell’Istruzione hanno sottoscritto un protocollo che ha attivato, su scala nazionale, il modello sperimentale del da Vinci per il triennio (2018/21), coinvolgendo in via sperimentale 63 licei tra classici e scientifici rappresentativi di tutte le aree geografiche del Paese, più di 3.000 studenti e oltre 300 figure professionali tra dirigenti, docenti e medici, sotto il coordinamento del da Vinci (www.miurbiomedicalproject.net).

È presente inoltre una cabina di regia nazionale con funzioni di indirizzo e di coordinamento, composta dal dott. Massimo Esposito e dalla prof.ssa Giuseppina Princi per il Miur e dai dottori Roberto Monaco, Massimo Stella e Pasquale Veneziano per la Federazione Nazionale dell ‘Ordine dei Medici.

Inoltre sono stati individuati una referente per la componente docente, prof.ssa Francesca Torretta, e un referente scientifico per la componente medica, dott. Domenico Tromba.

Accanto alle lezioni e ai test di verifica nel corso del triennio si svolgono attività laboratoriali esterne presso strutture sanitarie e incontri seminariali presso le sedi dei vari Ordini Provinciali dei Medici, con un approfondimento sulla deontologia medica e i molteplici ambiti della professione medica.

«Il percorso di biomedicina, ormai trasferito dal Miur su scala nazionale, è un percorso complesso nella sua strutturazione che richiede l’impiego di alte professionalità e qualità nel lavoro d’équipe» ha affermato Giuseppina Princi, coordinatrice della sperimentazione e componente della cabina di regia Miur-Fnomceo, aggiungendo che «copre un vuoto normativo nella scuola pubblica perché costituisce un collegamento diretto con l’Università garantendo un efficace orientamento e una solida preparazione di base in ambito sanitario nel triennio liceale.

Il suo successo, in termini formativi e organizzativi è motivo d’orgoglio non solo per il nostro liceo e per l’Ordine Provinciale dei Medici ma per tutta la Calabria da cui è partito un modello didattico che fa scuola al resto del Paese».

La nascita del Liceo Biomedico

Il percorso Nazionale prevede per le terze classi degli istituti selezionati tramite bando pubblico del Miur, 150 ore di lezioni di biomedicina nel triennio, 50 ore per ogni annualità scolastica di cui: 20 ore di lezioni teoriche tenute dai docenti di biologia dei licei, 20 ore di lezioni magistrali tenute da medici individuati dagli Ordini, 10 ore di esperienza laboratoriale presso ambulatori, ospedali.

L’accertamento delle competenze acquisite dagli studenti, avviene in itinere, tramite la simulazione di ‘casi’, e, ogni bimestre, attraverso la somministrazione di 45 test a risposta multipla.

Da questa esperienza è nata un’ulteriore proposta volta all’introduzione di un nuovo indirizzo di studio ordinamentale in ambito bio-sanitario, il Liceo Biomedico, e la conseguente modifica delle modalità di accesso al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.

La prospettiva formativa del nuovo indirizzo di studio sarebbe quella di:

. fornire strumenti idonei alla valutazione delle attitudini degli studenti, al fine di orientare coloro che nutrono un particolare interesse per la prosecuzione degli studi in ambito chimico-biologico e sanitario;

. favorire la costruzione di una solida base culturale scientifica e di un valido metodo di studio;

. fare acquisire comportamenti seri e responsabili nei riguardi della tutela della salute;

. favorire l’acquisizione di competenze in campo bio-sanitario, grazie all’adozione di pratiche didattiche attente alla dimensione laboratoriale;

. appassionare gli allievi allo studio delle scienze biologiche e mediche, favorendo maggiore fruibilità di conoscenze ed esperienze;

. consentire, nell’ambito di un numero programmato e di una selezione effettuata negli ultimi tre anni del liceo, l’accesso alle facoltà sanitarie agli studenti più motivati e preparati sulla base di test inerenti le materie oggetto di studio nel triennio del Liceo Biomedico.

Il Liceo Biomedico prevede un biennio comune per tutti i licei classici e scientifici secondo la specificità dei rispettivi ordinamenti e al terzo anno gli studenti interessati potranno optare per l’indirizzo biomedico.

Annualmente, su scala nazionale, verranno autorizzate un numero di classi pari al fabbisogno nazionale per l’accesso a medicina distribuite per ogni Provincia sulla base della popolazione scolastica e della complessità di ogni realtà territoriale.

Nuove modalità di accesso ai corsi di laurea delle professioni mediche?

Per quanto riguarda la revisione delle modalità di accesso al corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, essa avverrebbe attraverso un percorso selettivo che parta dalla scuola con il fine di garantire un orientamento efficace in ambito sanitario sin dal terzo anno di liceo che permetta agli studenti più motivati e preparati di accedere a medicina. Sulla base del numero totale dei posti programmati annualmente per il corso di Laurea in Medicina e Chirurgia e in base al fabbisogno nazionale, gli studenti collocati in posizione utile nella graduatoria nazionale del Liceo Biomedico, accederanno di diritto alle facoltà di indirizzo sanitario e/o chimico biologico, fino a un massimo del 70% dei posti messi a concorso. Il rimanente 30% verrà messo a bando tra tutti gli studenti non frequentanti il Liceo Biomedico, e tra coloro che non si collocheranno in posizione utile in graduatoria e comunque frequentanti qualsiasi istituto secondario di secondo grado. I test di selezione che riguarderanno la suddetta quota del 30% dei posti messi a concorso verteranno per il 50% sui nuclei fondanti il programma delle scuole secondarie di secondo grado con una maggiore caratterizzazione per le materie scientifiche: biologia, chimica, matematica, fisica… e per il 50% sulle materie di studio nel triennio di Liceo Biomedico.

A cura della Redazione 33

Ultimo aggiornamento

29 Giugno 2019, 08:54

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