Santaniello (Cao Roma): “Per chi infanga la professione odontoiatrica nessuna attenuante” (da DIRE 11 settembre 2017)

Data:
11 Settembre 2017

(DIRE) Roma, 11 set. – L’iscritto prestava il proprio nome a studi gestiti da finti dentisti a Roma e provincia, una vera e propria attivita’ illegale che aveva nei fatti sostituito quella regolare, ci spiegano dall’Ordine di Roma. “Un caso difficile anche nel poter notificare gli atti perche’ l’iscritto risultava irreperibile”, spiega ad Odontoiatria33 Dario Paroletti, Dirigente dell’ufficio legale dell’Ordine di Roma.

L’iter che ha portato alla radiazione del prestanome e’ comune a tutti quelli che riguardano casi di abusivismo/prestanomismo, ci spiegano. L’iscritto viene convocato dalla CAO a seguito di segnalazione da parte dei cittadini oppure dalla magistratura che informa l’Ordine del procedimento giudiziario aperto nei confronti di un dentista iscritto “ma anche se leggiamo della denuncia sui quotidiani”, spiega il Presidente CAO di Roma Brunello Pollifrone, “su questo tema siamo estremamente attenti”.

La CAO romana da anni si costituisce parte civile nei processi che coinvolgono finti dentisti e prestanome. Anche in questo caso, spiega Paroletti “ci siamo costituiti parte civile ottenendo il risarcimento dei danni”.

Il secondo passo per verificare l’operato dell’iscritto e’ quello di aprire un fascicolo disciplinare e cominciare dalla verifica dei fatti. “In caso di procedimento penale a carico del prestanome, il procedimento disciplinare aperto dalla CAO viene sospeso in attesa della sentenza definitiva”. Dario Paroletti ricorda come questa prassi sia stata imposta da alcune sentenze della Cassazione. A condanna divenuta irrevocabile, l’iter riprende e la CAO si esprime nel merito. In questo caso, probabilmente visti anche i precedenti dell’iscritto, e’ stata decisa la radiazione.

“Sui reati di prestanomismo dobbiamo essere intransigenti e non concedere attenuanti”, dice Sabrina Santaniello componente della CAO Roma e Presidente Commissione contro Abusivismo e Prestanomismo dell’Albo Odontoiatri di Roma. “Un collega che presta il proprio titolo, permettendo ad un altro soggetto non abilitato di commettere non solo un reato, ma soprattutto di mettere a rischio la salute degli ignari pazienti che si affidano alle sue cure, non puo’ e non deve avere attenuanti. Per questo e’ stata collegialmente decisa la sua radiazione”.

“Sono proprio i prestanome- dice la Santaniello- coloro che rendono molto piu’ impegnativi i nostri sforzi di arginare l’abusivismo odontoiatrico. In attesa di una legge che sanzioni questo reato con pene piu’ severe, noi come CAO Roma abbiamo il dovere di sanzionare l’iscritto che lede il decoro della professione con la radiazione dall’Albo. Negli ultimi tempi, inoltre l’Ordine di Roma, costituitosi parte civile nei processi a carico degli abusivi e dei prestanome ha recuperato risorse economiche che serviranno al proseguimento della campagna informativa ideata dall’Ordine sulle principali radio regionali”.

Si precisa che una volta scritta e depositata la sentenza della CAO la radiazione viene comunicata all’iscritto che ha 30 giorni di tempo per ricorrere alla Commissione Centrale Esercenti Professioni Sanitarie. In caso di ricorso la sentenza di radiazione viene sospesa fino a quando la CCEPS decidera’ in merito. Solo in caso di conferma della radiazione l’iscritto verra’ cancellato dall’elenco degli iscritti all’Albo degli Odontoiatri e non potra’ piu’ esercitare la professione.

Ultimo aggiornamento

11 Settembre 2017, 18:11

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