Pediatri alle Regioni: la vaccinazione nei nostri studi (da DottNet del 4 ottobre 2017)
Data:
5 Ottobre 2017
Fare in modo che tutte le Regioni italiane seguano l’esempio della Toscana, dove è possibile far vaccinare i bimbi direttamente negli studi dei pediatri di famiglia. E’ questa la proposta della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) in occasione della seconda giornata dell’XI congresso nazionale in corso a Roma. Secondo alcuni dati del ministero della Salute, in Italia le vaccinazioni dell’età pediatrica nel 2014 sono state al di sotto del 95%, percentuale stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità per raggiungere “l’immunità di gregge”, che avviene quando la vaccinazione di una parte della popolazione indirettamente tutela anche chi non è immune alla malattia. La gestione toscana, spiegano i pediatri, ha portato a un incremento del 3% delle coperture vaccinali (con un 6,7% in più per il solo morbillo).
“Siamo pronti a collaborare con le istituzioni e a dare il nostro contributo per rendere effettivamente operativi ed efficaci i provvedimenti”, spiega Giampietro Chiamenti, presidente Fimp. Il vicepresidente, Paolo Biasci, precisa come quello toscano sia un “esempio virtuoso”. “Il modello dovrebbe essere esteso a tutto il sistema sanitario nazionale”, sottolinea. La gestione in ambulatorio delle vaccinazioni può portare, commenta Giovanni Vitali Rosati, responsabile della rete vaccini Fimp, a un lavoro di comunicazione capace di entrare in modo più diretto nelle famiglie: “Non puntiamo solo a social e web per spiegare il perché delle vaccinazioni, ma anche ai corsi di preparazione pre-nascita e ad attività fatte negli studi”, conclude.
Ultimo aggiornamento
5 Ottobre 2017, 09:15
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