Ospedale di Terracina, pronto soccorso affollato e sprovvisto dell’osservazione breve

Data:
9 Gennaio 2014

Torna la stagione dell’influenza e delle malattie cardiopolmonari ed ecco che i pronto soccorso degli ospedali s’intasano che è una bellezza.

Quello dell’ospedale ‘Alfredo Fiorini’ di Terracina non fa eccezione e diventa routine che un martedì di gennaio, quando ipotizzi di non trovare la fila, tocchi, ahimè, aspettare ore e ore, e alla fine sentirsi dire che l’anziano parente potrebbe essere costretto a trascorrere la notte in barella nel pronto soccorso o in reparto perché non ci sono posti-letto, né a Terracina e nemmeno nella vicina Fondi. E tutto ciò nonostante l’abnegazione con cui il personale medico e infermieristico cerca di far fronte a ogni situazione.

Ma tant’è, questo non basta a far comparire dal nulla i posti-letto necessari che, soprattutto nei lunghi mesi invernali, nel ‘Fiorini’ vanno cercati con il lanternino, proprio quando ce ne vorrebbero di più, specie per far fronte al numero elevato di pazienti anziani che arrivano di continuo.

Tutto ciò riporta in auge la questione di istituire anche presso il ‘Fiorini’ uno spazio dedicato all’osservazione breve intensiva (4/6 posti letto) per quei pazienti che arrivano in pronto soccorso e che devono attendere prima di conoscere la propria diagnosi definitiva. Come, tra l’altro, prevedrebbe la normativa vigente. Nell’ospedale di Terracina questo spazio manca, e così gli utenti che dovrebbero usufruirne fanno ‘anticamera’ direttamente nei locali del pronto soccorso. Prima venivano ‘appoggiati’ nei corridoi dei reparti, adesso restano al piano di sotto, sistemati su una barella o una carrozzina in attesa. Un’attesa che può anche durare ore. Il che vuol dire affollare ulteriormente il pronto soccorso. Vuol dire occupare fisicamente degli spazi destinati agli altri utenti che non necessitano dello stesso tipo di trattamento. Vuol dire sostare in una condizione di promiscuità, né salutare né decorosa.

Eppure l’osservazione breve intensiva di pronto soccorso produrrebbe risultati apprezzabili non soltanto per il paziente, ma anche per lo stesso sistema sanitario comportando un risparmio economico rispetto a un identico risultato raggiunto con il ricovero. In quello spazio, infatti, il medico seguirebbe l’evoluzione del quadro clinico del paziente prima di decidere se c’è davvero bisogno di un ricovero nel caso in cui tale esigenza non apparisse già chiaramente dal quadro di presentazione al pronto soccorso.

Ultimo aggiornamento

9 Gennaio 2014, 06:57

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