Ordini professionali, troppi privilegi riforma inderogabile…Lo sottolinea l’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato

Data:
19 Dicembre 2007

Ordini professionali, troppi privilegi riforma inderogabile

Lo sottolinea l’Autorità garante della concorrenza e del mercato nella segnalazione inviata a Parlamento e Governo, che accompagna la relazione sul settore.
La riforma delle professioni è “improcrastinabile, anche alla luce delle sollecitazioni degli organismi internazionali”.
Lo sottolinea l’Autorità garante della concorrenza e del mercato nella segnalazione inviata a Parlamento e Governo, che accompagna la relazione sul settore.
Il documento, che sarà esaminato nell’incontro degli esperti delle autorità di concorrenza degli Stati membri Ue, in programma per il 22 novembre prossimo.
La relazione, approvata nella riunione del 16 novembre, è frutto di due anni di lavoro nel corso dei quali l’Autorità ha promosso incontri con i rappresentanti di alcuni Ordini professionali, per analizzare le restrizioni della concorrenza che ancora caratterizzano il settore.
In assenza di una riforma, l’Autorità potrà valutare la possibilità di “utilizzare, nelle ipotesi di lesione della concorrenza, i poteri di intervento istruttori riconosciuti dalla legge, ricorrendo, grazie al primato del diritto comunitario, alla disapplicazione delle norme interne”.
Nella relazione sugli Ordini professionali, l’Autorità individua “quattro aree critiche che frenano la concorrenza: ruolo degli ordini, tariffe inderogabili, limiti alla pubblicità, eccesso di regolazione normativa”. E suggerisce le possibili contro-misure.

ORDINI E CODICI DEONTOLOGICI
L’Antitrust propone un “profondo ripensamento del ruolo degli Ordini, il cui compito deve essere quello di promuovere la formazione (per garantire l’aggiornamento dei professionisti a vantaggio degli utenti) e di vigilare sulla correttezza dei comportamenti degli iscritti.
Bisogna quindi – sottolinea – contrastare la tendenza a far ricadere nei codici deontologici aspetti spiccatamente regolatori dell’esercizio delle professioni, che non hanno niente a che vedere con questioni di ordine etico”.

FRENI NORMATIVI
“In Italia – spiega l’Autorita’ – esiste una regolamentazione normativa in molti casi sproporzionata, che attribuisce ingiustificati privilegi ai professionisti: si limita così l’accesso al mercato e se ne riduce l’efficienza complessiva a danno dei consumatori.
Vanno perciò eliminate alcune riserve di attività, come le certificazioni di alcuni atti notarili o la vendita di medicinali da banco e occorre ripensare il sistema di accesso alle attività professionali riservate.
E’ necessario eliminare i vincoli allo svolgimento delle professioni in forma societaria ed è indispensabile porre un argine alla domanda di regolamentazione espressa dalle professioni non protette”.

TARIFFE
Occorre “eliminare le tariffe predeterminate inderogabili.
Si tratta di un tassello fondamentale nella riforma delle professioni per consentire lo svolgersi della concorrenza, proprio a beneficio di un continuo miglioramento dei servizi professionali.
I prezzi prefissati non costituiscono né un parametro di riferimento per gli utenti né un valido incentivo per i professionisti.
Il risultato – secondo l’Autorita’ – è che i costi dei servizi professionali sostenuti dalle imprese italiane sono sensibilmente superiori a quelli sostenuti per altri fattori della produzione, pur soggetti a regolamentazione”.

PUBBLICITA’
Per l’Antitrust, “occorre introdurre il principio della libertà di mezzi e contenuti pubblicitari perché la pubblicità rappresenta uno strumento fondamentale di concorrenza.
Le limitazioni sui contenuti dell’informazione pubblicitaria potrebbero essere giustificate solo in casi particolari, per esempio per evitare la creazione di bisogni artificiali”.

Ultimo aggiornamento

19 Dicembre 2007, 12:57

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