Non solo medicina – I Giovani Filarmonici Pontini in concerto. Iniziativa al Liceo Scientifico Statale “G.B.Grassi” per LatinAutismo (da 4 for Italy News del 19 febbraio 2019)

Data:
19 Febbraio 2019

Un’iniziativa da sold-out, quella dei giovani orchestrali Pontini che, il giorno di San Valentino alle ore 21 presso il Liceo Scientifico Statale “G.B. Grassi” hanno voluto rivolgere un’attenzione particolare all’autismo, un ‘problema’ che in questi ultimi anni purtroppo è sempre più diffuso.

Un problema che, oltre a colpire in Italia 1 bambino su dieci tra i 7 e 9 anni di età coinvolge anche numerosi genitori che, data la diversificazione e la gravità di diagnosi, spesso non sanno a chi rivolgersi.

In merito a questa tematica i Giovani Filarmonici Pontini, nati a Latina come associazione musicale nel 2000, grazie all’idea della violinista e professoressa di musica Stefania Cimino, hanno indetto, da quest’anno, una collaborazione con LatinAutismo Onlus di cui abbiamo chiesto qualche informazione in più alla stessa presidentessa Monia Mogliacco.

Come nasce l’associazione LatinAutismo?

LatinAutismo nasce dall’esigenza di informazione, confronto e condivisione di esperienze da parte di genitori e familiari che si trovano ad affrontare la diagnosi di autismo di un proprio caro. L’idea sorge quando un gruppo di mamme, frequentando un centro di riabilitazione per i propri figli con sindrome di autismo, decidono di creare un gruppo whatsapp per scambiarsi informazioni, pensieri, emozioni o più semplicemente per abbattere quel muro di isolamento che non colpisce solo la persona autistica in sé ma tutta la propria famiglia. Col passare delle settimane sono stati sempre di più i genitori che, entrando a far parte del gruppo grazie al passaparola, hanno contribuito a far crescere la volontà di andare oltre al semplice gruppo di whatsapp e creare qualcosa che a Latina non esisteva: un’associazione di soli genitori, parenti o tutori di persone autistiche che operi nell’ambito territoriale della provincia pontina”.

                                                                La  percentuale di persone con questi disturbi autistici nella provincia di Latina a quanto ammonta?

“Non è facile rispondere a questa domanda, le fonti dei dati sono diverse e la loro archiviazione è più delle volte cartacea e richiede un gran lavoro di raccolta dati. Non esiste un database comune in cui vengono raccolte le informazioni inerenti all’autismo, ogni istituzione (ASL, INPS, sistema scolastico) ha il proprio. LatinAutismocollabora con tutte le istituzioni per favorire la creazione della “rete” facilitando lo scambio di informazioni fra i vari enti, stiamo lavorando per ottenere una mappatura territoriale del fenomeno poiché siamo convinti che sia fondamentale per poter allocare le poche risorse disponibili nella maniera più efficiente possibile”.

In che modo l’associazione si occupa della gestione e comprensione di soggetti autistici (anche nei casi borderline) ?

LatinAutismo ha nel corso dei mesi implementato diversi sistemi di comunicazione, oltre alla chat in whatsapp è stato creato un sito internet, una pagina facebook ed organizziamo e partecipiamo ad eventi in cui distribuiamo materiale informativo con i nostri contatti. Ad oggi non abbiamo una sede fisica per cui il mezzo di comunicazione più utilizzato dalle famiglie per entrare in contatto con noi è quello di compilare il modulo contatti sul nostro sito internet. Le richieste che riceviamo sono molte e diverse nei contenuti; comunque con la nostra esperienza di genitori e con la collaborazione delle principali istituzioni del territorio, siamo sempre in grado di consigliare ed indirizzare chi ci contatta”.

  La popolazione di Latina come ha accolto la vostra ONLUS?

“L’autismo è una tematica complessa, chi ha conoscenza dell’argomento o è un tecnico del settore, oppure un genitore che si è formato per esigenza. La maggior parte della popolazione conosce ben poco dell’autismo se non quello che ha visto o sentito in film, servizi televisivi o letto su qualche articolo di giornale. Nella nostra provincia c’è ancora un gran lavoro di sensibilizzazione e informazione da svolgere. Fortunatamente abbiamo trovato fin da subito un’ottima collaborazione con l’amministrazione comunale, il polo universitario di neuropsichiatria infantile di Priverno e le scuole che ci hanno sostenuto ed incentivato a proseguire nella nostra attività associativa”.

Avete dei progetti futuri che possano coinvolgere e rendere partecipi anche chi non vive, ma vede l’autismo come un ‘problema’ oggettivamente lontano?

“Certamente, la promozione di un’aggiornata cultura sull’autismo ad ogni livello della società è tra i nostri obiettivi come associazione. Definire l’autismo un “problema” non è il modo corretto di approcciare la questione, richiama immediatamente il concetto di “soluzione” e porta fuori strada. L’autismo è una condizione neurologica atipica, dobbiamo lavorare sulla comprensione e l’inclusione delle persone autistiche nella società, non è l’autismo il “problema” ma sono la diffidenza e le barriere che le persone non autistiche innalzano per paura dettata dall’ignoranza sull’argomento ad esserlo”.

Dare speranza a chi, come voi, si occupa delle diverse dinamiche di un fenomeno purtroppo sempre più diffuso è un arduo compito che permette però di garantire a chi ne ‘soffre’ una vita ‘normale’…per quanto possa essere difficile il vostro obiettivo è quindi proprio quello di combattere l’emarginazione, il pregiudizio e la solitudine soggettiva di queste persone… Lei in quanto Presidentessa dell’associazione, in base a quanto ci siamo detti, come vive, insieme ai suoi collaboratori la sua giornata tipo?

 

 “Prima ancora di essere la Presidentessa di LatinAutismo sono la mamma di 3 bambini di 5,6 e 9 anni. La mattina inizia presto, sveglia, colazione, vestiti, insomma tutte quelle attività frenetiche che noi mamme svolgiamo per far arrivare i bambini a scuola in orario. Il tutto sempre con uno sguardo sul cellulare per leggere i messaggi e le comunicazioni che iniziamo a scambiarci con gli altri genitori dell’associazione già dalle prime ore della mattina. Una volta accompagnati i bambini a scuola iniziano gli appuntamenti della giornata che possono essere incontri con nuovi genitori che ci hanno contattato, genitori già soci, istituzioni, altre associazioni, riunioni del Consiglio Direttivo, ecc… La maggior parte degli appuntamenti si svolgono la mattina approfittando del fatto che i bambini sono a scuola, partecipiamo sempre in due o più persone del Consiglio Direttivo. Il pomeriggio è dedicato alle terapie riabilitative, ai compiti e alle attività sportive dei miei bambini, rimanendo sempre in contatto con il CD tramite telefonate e whatsapp. Dopo cena, una volta che i bambini si sono addormentati, mi dedico alle comunicazioni per e-mail, leggo le richieste di contatto ricevute attraverso il sito internet, preparo i documenti necessari per gli eventi in programma”.

Una vita insomma speciale oltre che impegnativa. Ed è per questo che la serata del 14 febbraio si è ribaltata sulle note dei Queen con un concerto- evento che solo un gruppo di fama mondiale come i Queen Tribute Band, ha reso immortale con il proprio talento, le loro voci e l’accompagnamento sinfonico rock di giovani, ma già virtuosi musicisti.

Ultimo aggiornamento

24 Marzo 2019, 17:56

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