Medici di medicina generale in attesa di stabile inserimento: penuria o abbondanza? Situazione a macchia di leopardo nelle regioni

Data:
13 Novembre 2017

A conferma di quanto abbiamo avuto modo di illustrare, il 26 agosto scorso,  per quanto riguarda la situazione nella provincia di Latina e più in generale nella regione Lazio

https://www.ordinemedicilatina.it/ma-ce-veramente-penuria-di-medici-nel-territorio-una-nota-dellordine-dei-medici/

il fabbisogno di medici di medicina generale varia da regione a regione.

Vediamo cosa avviene in Campania e in Lombardia.

CAMPANIA

da quotidianosanita.it del 12 novembre 2017

Gentile direttore,
durante la trasmissione televisiva dello Smi “medicina domani” andata in onda su televomero in Campania sabato 11.11.17(replica lunedi 13 alle ore 7,00) è stata trasmessa alla cittadinanza Regionale per alcuni minuti la tabella riepilogativa delle graduatorie Regionali della Medicina Generale  fonte Fnomceo (allegata alla presente) e pubblicata sulla rivista ufficiale dell’Enpam il giornale della Previdenza n.5/2017.

I Telespettatori di televomero hanno finalmente potuto vedere la realtà dei medici di medicina generale in Campania: nella nostra Regione ci sono 4592 medici in graduatoria regionale con oltre l’80% realmente utilizzabile che di fatto determinano la più alta presenza di medici in graduatoria rispetto a tutte le altre Regioni di Italia,il dato è confermato da quanto avviene nel conferimento degli incarichi sia per trasferimento che per graduatoria che per motivi di ordine pubblico vengono effettuati in più giorni poiché l’auditorium della Regione all’isola C3 del centro direzionale di Napoli non riesce a contenere le migliaia di medici in attesa di stabilizzazione presenti alle assegnazioni.

Inoltre il raggiungimento dell’ottimale di fatto ha determinato in alcune asl come la Napoli 1 centro la assenza di carenze di assistenza primaria nonostante il pensionamento di decine di medici di medicina generale.Un esercito di sostituti regolarmente incaricati per tre,sei o 12 mesi in tutta la Regione da oltre 10 anni a fronte di poche decine di carenze pubblicate sul burc per l’anno 2016. L’eventuale aumento del massimale a 1800 pazienti richiesto da alcune OO.SS. al Ministero determinerà la impossibilità di pubblicare carenze di assistenza primaria in Campania causando la mancata stabilizzazione di migliaia di medici.

Quindi nella nostra Regione non vi è alcuna necessità di aumentare la quota di medici con il corso di formazione in medicina generale presenti in graduatoria o facilitare l’accesso poiché sono migliaia i colleghi con il corso di formazione ancora in attesa di stabilizzazione. In Italia vi è una situazione diversificata a macchia di leopardo che porta in confusione il legislatore che di fatto non può e non deve considerare unica la situazione a livello Nazionale e pertanto necessita di una diversificazione Regionalizzata a livello normativo.

Per tale motivo riteniamo che non può un accordo collettivo Nazionale cancellare i diritti di due generazioni di medici in graduatoria che lavorano attualmente come sostituti convenzionati e da oltre 10 anni . Abbiamo ribadito inoltre la nostra opposizione al modello H 16 chiedendo che l’assistenza territoriale ed i relativi modelli vengano ridiscussi nelle sedi parlamentari competenti. Si è infine discusso con autorevoli ospiti e dirigenti sindacali sulla prossima apertura degli ospedali di Comunità in Campania.

Ernesto Esposito
Segretario Smi Asl Napoli 1 centro

LOMBARDIA

Eco di Bergamo del 13 novembre 2017

Allarme medici di famiglia «23 in pensione ma solo 4 sostituti»

 

Ricambio insufficiente tra i professionisti. Fimmg: in Lombardia soltanto 100 posti per la specialità L’Ats: già chiesto l’aumento dei pazienti pro-capite.

Sta entrando nel vivo il nuovo modello di presa in carico dei malati cronici istituito dalla Regione, che nella Bergamasca vede una percentuale di adesione dei medici di base, riuniti in cooperative per proporsi come «gestori», che supera il 50%, in controtendenza rispetto al resto del territorio lombardo: un modello che vorrebbe, nell’intenzione del legislatore, anche dare ai medici di medicina generale un ruolo «cardine» nella nuova gestione dei malati. «Ma, al di là che l’adesione c’è ed è un fatto assai positivo, in realtà un problema c’è : i medici di medicina generale stanno diminuendo troppo. E si rischia, con la progressiva uscita dalla professione di un elevato numero di medici nel giro di pochi anni, che questo modello fallisca, se non si pone rimedio all’emorragia di professionisti – evidenzia Giorgio Marinoni, segretario provinciale Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale – .

Per esempio, quest’anno, su 600 medici di base in servizio ne andranno in pensione 23 in tutto il territorio orobico, a quanto ci risulta l’Ats potrà stipulare contratti al massimo per 4, 5 nuovi ingressi. L’anno prossimo ad andare in pensione saranno quasi 50. E se si considera che per poter essere abilitati come medici di medicina generale è necessario seguire un corso di specializzazione, che per tutta la Lombardia ha in totale 100 posti per altrettante borse di studio, è evidente che in brevissimo tempo il numero dei medici in attività nella Bergamasca, e in tutta la Lombardia, non potrà coprire l’assistenza di tutti i cittadini che ne hanno diritto. Di più: già non lo copre».

Ultimo aggiornamento

13 Novembre 2017, 09:19

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