L’Ordine sta studiando come meglio aiutare i propri iscritti obbligati ad utilizzare la fatturazione elettronica tra privati dal 1° gennaio 2019 – Una prima valutazione del Commercialista dell’Ordine

Data:
25 Settembre 2018

Fermo restando che, per esperienza passata, nessuna data di introduzione di una nuova norma in Italia può essere sicura fino al giorno precedente, l’Ordine ha ricevuto le prime due richieste di chiarimenti in merito e quindi è un segnale che questi potrebbero rappresentare solo una piccola punta visibile di un grande iceberg ancora sommerso.

Da una ricognizione effettuata in data odierna su tutti i siti degli Ordini dei Medici italiani non ho rilevato ancora nessuna informazione sull’argomento.

In questi giorni l’Ordine dei Commercialisti di Latina ha organizzato per i suoi iscritti due incontri di aggiornamento per studiare la materia che, come spesso avviene, anche per loro non è ancora  completamente chiara in ogni suo aspetto.

Ricordo che, in una pressoché analoga situazione nel 2015 l’Ordine organizzò con successo tre incontri via streaming tenuti da esperti al fine di raggiungere tutti gli iscritti nei loro luoghi abituali.

Ritengo che più avanti avremo elementi più sicuri  per essere in grado di fornire agli iscritti informazioni chiare e certe.

Il Commercialista dell’Ordine ha redatto una nota che illustra la problematica, molto utile per indirizzare il Consiglio Direttivo nella realizzazione delle iniziative più utili per gli Iscritti, che si riporta di seguito.

Il Presidente

Giovanni Maria Righetti

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FATTURAZIONE ELETTRONICA 2019

Dal 1° gennaio 2019 scatta l’obbligo di fatturazione elettronica fra tutti i privati titolari di partita iva sia per fatture emesse tra aziende e professionisti (B2b business to business) che per quelle emesse verso i privati consumatori finali (B2c business to consumer). Tale sistema prevede la produzione di un file Xml secondo il formato Fattura PA attualmente in vigore, le fatture cosi emesse possono poi essere trasmesse in via telematica attraverso un portale pubblico di interscambio (SDI). La fattura può essere trasmessa direttamente dal soggetto interessato, da un proprio delegato (es. Commercialista), oppure dalla software house). La trasmissione telematica avviene inserendo nella fattura elettronica l’indirizzo telematico di destinazione nel campo Codice destinatario. I soggetti interessati possono registrarsi allo SDI ricevendo un codice destinatario abbinato alla propria partita iva, in questo modo potranno essere ricevute fatture anche solo segnalando nella fattura la partita iva di riferimento. Nel caso di fatture emesse verso i consumatori finali (es. pazienti), le fatture oltre ad essere trasmesse al sistema di interscambio potrebbero essere (su richiesta) stampate e consegnate direttamente. Le fatture elettroniche devono essere conservate digitalmente.

E’ abbastanza evidente che si tratta di una nuova procedura che può essere estremamente complessa soprattutto nei confronti dei liberi professionisti che hanno una struttura amministrativa semplificata, ed occorre quindi che ogni singolo Medico sia consapevole dei costi e disagi iniziali e comprenda la reale portata della questione.

Alla data odierna sui canali di informazione si legge che varie associazioni di categoria spingono per una proroga dell’adempimento, non è però ragionevole fare previsioni in tal senso, quindi è prudente pensare che l’adempimento scatti dal 1° gennaio.

In merito alla platea dei destinatari, è previsto che non sono soggetti all’obbligo tutti i titolari di partita iva aderenti al regime dei forfettari/minimi, ossia coloro che, ad oggi, hanno un fatturato annuo non superiore ad € 30.000,00. E’ però di dominio pubblico che la nuova legge di bilancio potrebbe prevedere un allargamento del fatturato massimo che consenta di aderire al regime dei forfettari, tale valore potrebbe essere di € 65.000,00 o addirittura di € 100.000,00. Solo con l’approvazione della prossima legge di bilancio potremo avere indicazioni certe in merito. Ciò significherebbe comunque che, (se il valore del fatturato massimo ammissibile fosse cosi incrementato), nell’ambito della categoria dei Medici/Odontoiatri, potrebbe esservi una parte assai rilevante di soggetti che di fatto sarebbero esentati dall’obbligo, e coloro che resterebbero vincolati in quanto titolari di un fatturato più importante, prevedibilmente sarebbero più in grado di accettare la nuova disciplina.

E’ poi da evidenziare che qualora il Medico/Odontoiatra destinatario dell’obbligo abbia già un software per l’emissione delle fatture emesse, probabilmente i disagi sarebbero assai limitati in quanto ogni singola software house dovrebbe predisporre degli aggiornamenti per il passaggio alla fatturazione elettronica, fornendo anche l’assistenza tecnica necessaria, sia per quanto riguarda l’emissione delle fatture che la ricezione di quelle passive. In tal senso ho verificato che alcuni Medici da me seguiti aventi tale situazione, mi hanno risposto di essere pronti al passaggio.

Per il Medico/Odontoiatra, ritengo comunque che per l’avvio del sistema un ruolo importante possa essere ricoperto dal proprio Commercialista, sia perché lo stesso può seguire l’evoluzione della normativa e degli obblighi del proprio cliente e soprattutto perché può indirizzare il cliente verso la soluzione più facile da gestire, suggerendo quindi il software da utilizzare, oppure offrendo (se opportuno) un servizio diretto per lo svolgimento del servizio. Anche perché ribadisco, che in una prima fase l’avvio della procedura è fonte di spese e disagi che ritengo vadano gestiti con il consulente di fiducia. A tale proposito è poi da specificare che, mentre nel precedente obbligo relativo alla trasmissione delle fatture emesse al sistema tessera Sanitaria i Commercialisti potevano avere un ruolo marginale, in quanto non direttamente coinvolti nella procedura (ricordo infatti che non si trattava di un adempimento fiscale), il nuovo obbligo della fatturazione elettronica riguarda invece tutti i contribuenti con partita iva compresi quindi i singoli commercialisti per la propria attività.

Riguardo poi ai possibili suggerimenti che potrebbero essere dati ad un Medico/Odontoiatra, le soluzioni possono mutare anche in funzione della tipologia di lavoro svolta. Ad es. un Medico che emette poche fatture l’anno ad imprese o aziende sanitarie, potrebbe anche valutare conveniente l’ipotesi di affidare l’adempimento al proprio commercialista, al contrario un soggetto che emette molte fatture l’anno a privati, probabilmente dovrà svolgere tutta l’attività dal proprio studio. Anche in tal caso un ruolo importante per la scelta, è ricoperto dal proprio Commercialista.

Alla luce di quanto detto, ritengo poi che una eventuale guida a favore degli iscritti possa almeno prematura, sia perché la materia è comunque in continua evoluzione ma anche perché le potenziali esigenze dei soggetti destinatari sono troppo diverse.

Penso quindi che l’Ordine dei Medici possa avere un ruolo di indirizzo per la risoluzione del problema una volta che saranno chiari tutti i punti della questione, eventualmente a quel punto sarebbe utile proporre delle guide o degli incontri diretti o in streaming. 

 

Ultimo aggiornamento

5 Ottobre 2018, 15:52

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