La droga negli occhi, l’eroina e i ragazzi dell’est: storie di ordinario disagio tra i corridoi del Sert

Data:
10 Giugno 2014

www.corrieredilatina.it Scende al piano interrato attraversando l’androne buio col passo svelto e una visiera che gli nasconde gli occhi. Al Sert hanno imparato bene anche il suo cognome, insieme a quello dei suoi amici, tutti rumeni, tutti sotto i trent’anni. Sono un gruppo target, ormai: perché se l’eroina è tornata la regina del mercato della droga, è soprattutto per via dei ragazzi dell’est. Trentuno nuovi casi (il 70%) solo nell’ultimo anno, di quelli seguiti dal Servizio di Latina, altri 16 a Terracina, e poi 13 ad Aprilia, 1 a Priverno, 21 a Formia.

“C’è una vera e propria colonia di ragazzi immigrati tra quelli che seguiamo qui a Latina – dice il responsabile provinciale del servizio, il dottor Carlo De Mei -. Sono quasi tutti stranieri i nuovi casi, giovani che arrivano dall’Ucraina, dalla Russia, dalla Romania. Figli degli immigrati che cominciano ad avere qualche soldo in tasca. Abbiamo quattromila cartelle aperte, ma se poi andiamo a vedere bene, la droga non è neanche il problema più grave”.

NON E’ MAI TROPPO PRESTO  Da qualche mese Latina ha aderito a un progetto del ministero per entrare nelle scuole, nelle famiglie, cercando di avvicinare gli adolescenti prima che diventino assuntori dipendenti. “Troppe volte – spiega De Mei – arriviamo quando è già troppo tardi, la dipendenza è conclamata. I ragazzi iniziano ad assumere sostanze già a scuola, oggi le famiglie hanno perso autorevolezza, i genitori non ce la fanno perché i ragazzi sono refrattari alle regole. Si fermano solo quando subentrano problemi con la giustizia, e neanche sempre. Ma c’è modo di fermare questa catena se si interviene subito”. Il progetto si chiama Non è mai troppo presto e prevede un test anonimo gratuito oltre al supporto educativo e psicologico degli esperti. “E’ fondamentale che le famiglie abbiano la sensibilità giusta per non nascondere il problema, non sottovalutarlo, anzi anche cercando di parlarne con i ragazzi, coinvolgerli nella decisione di rivolgersi a noi”.  I risultati per ora sono straordinari, in cura ci sono più di quindici giovanissimi, tutti in età compresa tra i 14 e i 17 anni. Numeri che sembrano piccoli ma che sono un’enormità, per chi conosce il problema “Convincere le famiglie, e poi i ragazzi,  a venire a parlare e poi a iniziare un percorso è complicatissimo. Ma a livello nazionale siamo tra quelli che sono riusciti a sfruttare al meglio il progetto”

L’EYE BALLING E L’INCENSO Una delle tante battaglie di una guerra che non ha pause. Il nemico cambia armi e divisa. “Ci preoccupano i nuovi fenomeni, le nuove droghe, anche le nuove tendenze tra gli assuntori più giovani”. Come l’eye balling, l’iniezione della droga negli occhi. “E’ micidiale, dà subito alla testa, ma provoca danni terribili già a breve scadenza”. Oppure come le droghe sintetiche che si possono acquistare su internet, come un certo tipo incenso che ti arriva a casa con le bustine che sembrano quelle delle patatine.

IL NEMICO SILENZIOSO Ma quello che spesso viene sottovalutato è anche il problema più diffuso, la dipendenza alcolica. “Ogni anno in Italia muoiono trecentomila persone per cause da ricondurre all’assunzione degli alcolici. Perché l’alcol uccide da solo ma in genere accompagna altre dipendenze, molti tossicodipendenti sono poliassuntori”. A Latina ci sono quattromila cartelle aperte, il problema degli alcolisti andrebbe letto in modo anche più approfondito. Ci cascano persone adulte, a quaranta, a cinquant’anni, anche più su. “Colpa di una crisi che ha travolto tutti, la perdita del lavoro, delle sicurezze sociali porta anche a questo tipo di ripercussioni. Ecco perché dovremo sforzarci tutti, come comunità, come struttura sanitaria e come medici di base, ma anche come istituzioni, come società, a stare più sul pezzo, ascoltare il malessere di chi ci è vicino e cercare di non chiudere la porta”. E poi uscire dall’equivoco: “Il consumo delle droghe leggere fa male. Ormai sono tutte piante modificate geneticamente quelle da cui si ricava la droga, l’impatto sui più giovani è devastante. Il cervello cresce ma con lesioni importanti. Si hanno deficit di memoria, di capacità di concentrazione. E poi un’altra cosa assurda. Si dice: lo fanno tutti. E invece no, la droga non è mai normale. La usano quelli che hanno problemi, e per questo vanno aiutati. Per questo dobbiamo stare tutti attenti, a casa, in famiglia, a scuola. Intervenire il prima possibile significa aumentare le possibilità di estirpare la dipendenza”.

Ultimo aggiornamento

10 Giugno 2014, 07:35

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