Io, medico valgo meno di una segretaria (da ilgiornale.it del 20 luglio 2018)

Data:
21 Luglio 2018

…..Sono un medico di Medicina Generale (entrato in convenzione nell’anno 1987), 62 anni, sposato con tre figli e circa 1.300 pazienti in carico. Laureato in Medicina e Chirurgia nel minor tempo possibile e con il massimo dei voti e lode (con ben 42 esami invece dei 28 previsti dalla legge), specializzato in Ostetricia e Ginecologia con il massimo dei voti e lode ed una seconda specializzazione in Endocrinochirurgia conseguita con il massimo dei voti e lode.

Senza tirarla troppo per le lunghe, apprendere che la giovane segretaria del ministro Di Maio è stata assunta con lo stipendio di 73mila euro l’anno mentre il sottoscritto alla soglia del pensionamento è riuscito a raggiungere lo stipendio di 66.619.65 euro mi fa venire un senso di nausea e la voglia di rovesciare la scrivania nel ricordare che circa il 60-70% della retribuzione del medico di famiglia se ne va nelle molte spese necessarie allo svolgimento dell’attività medica: l’affitto o il mutuo dello studio, l’aggiornamento tecnologico e scientifico, i servizi assicurativi, le spese di gestione dello studio rappresentate dal costo dell’energia elettrica, gas, acqua, tassa sui rifiuti solidi e speciali e l’automobile con la quale ci si sposta per le visite a domicilio. Per non parlare delle penalizzazioni in materia pensionistica, di trattamento di fine rapporto e degli impropri oneri della subordinazione senza alcun corrispondente beneficio. E la nausea si trasforma in rabbia nel ricordare che ho vissuto una vita di «precario» senza alcuna garanzia, obbligato ad assolvere tutta una serie di doveri, etici e non, pena la ricusazione del paziente e retribuito con circa 5 (cinque) euro al mese a paziente. In altre parole, un «precario» senza nemmeno il diritto di ammalarsi né di andare in vacanza perché in tal caso è costretto a pagare di tasca propria il medico sostituto per non «compromettere» il rapporto con l’assistito. Un «precario» che pur essendo considerato sulla carta un lavoratore autonomo, nella pratica invece è un dipendente a cui è impedita concretamente ogni attività libero professionale e ogni beneficio derivante dalla «dipendenza». Convinto di ben interpretare lo stato d’animo della stragrande maggioranza dei miei colleghi, ospedalieri e generalisti,…
mmgstipendio
stipendiousa

Ultimo aggiornamento

21 Luglio 2018, 12:36

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